Centro Studi del Centro Alcologico ASL3 “Auto Mutuo Aiuto, Programmi di Comunità e Formazione Caregiver”
Il Report 2023 del Centro Studi ASL3 è costituito da un’indagine effettuata con la collaborazione di 2672 ragazzi (12-17 anni) e di 150 professori.
I parametri considerati sono stati i seguenti: Consumo di alcol, cannabis e sigarette elettroniche; gioco d’azzardo, uso dei social e ore di sonno
I dati sono riportati nelle Tabelle I-XII
Tabella I – Consumo di cannabis, sostanze (stupefacenti, nuove sostanze sintetiche, doping o farmaci non prescritti), gioco d’azzardo (on-line e non), sigaretta elettronica o altri dispositivi almeno una volta nell’ultimo mese.
Per quanto concerne il gioco d’azzardo vedere per approfondimento Tabella II
COMMENTO
Dall’analisi dei dati emerge come il consumo di bevande alcoliche sia in modica, ma significativa discesa rispetto al Report 2021-2022 [2].
Peraltro, il report ISTAT-ISS (Istituto Superiore di Sanità) [3] ha rilevato come gli indicatori Liguri siano in miglioramento. Certamente il quadro è ancora preoccupante, tuttavia i dati ci indicano che la strada di prevenzione primaria che è stata iniziata nel 2016 potrebbe contribuire in associazione a molte altre iniziative a seguire le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che hanno come risultato la riduzione del 10% dei consumi entro il 2025 [3].
Il consumo di cannabis e di sostanze rimane sostanzialmente invariato. Nel capitolo sostanze abbiamo inserito diverse possibilità (sostanze stupefacenti, nuove sostanze sintetiche, doping e farmaci non prescritti). Dai 14 anni in poi si assiste ad un aumento relativo del doping e dei farmaci non prescritti.
Dati invece decisamente allarmanti sono le rilevanti percentuali di uso di sigarette elettroniche e dispositivi correlati, gioco d’azzardo, abuso dei social media e riduzione delle ore dedicate al sonno.
Per quanto concerne le sigarette elettroniche e dispositivi correlati, pur essendo tali alternative considerate da alcuni complessivamente potenzialmente meno dannose rispetto al fumo di sigaretta rappresentano comunque una seria minaccia per i ragazzi. I dispositivi con nicotina rilasciano picchi della molecola talvolta superiori alle comuni sigarette ed inoltre i prodotti additivi/aromatizzanti e i prodotti di combustione creano significativi danni polmonari e sistemici. Inoltre, tale uso diventa una via d’accesso al fumo tradizionale e ad altre sostanze [4].
Il gioco d’azzardo rappresenta una seria minaccia per diverse ragioni. Predispone alla dipendenza e a problematiche familiari e sociali significative (impoverimento, attività illegale). Inoltre, tale comportamento si associa con maggiore frequenza a consumo di alcol e/o sostanze [5].
Per quanto concerne l’uso dei social media il risultato ottenuto è particolarmente grave. Tale gravità ci ha impressionato nonostante gli indicatori già pubblicati non fossero certo tranquillizzanti [6, 7]. La perplessità che è emersa ci ha costretto a rivedere più volte i dati ottenuti.
Era già noto dai dati di diverse Agenzie di Ricerca e delle ultime Relazioni al Parlamento [8] che il 75% dei ragazzi al di sotto dei 18 avesse un rapporto complicato con i social-media (smartphone ed internet e conseguentemente: video-giochi, gioco d’azzardo on-line, WhatsApp, Instagram, Facebook, Twitter, YouTube, Tumblr, altro).
Nella Tabella X sono riportate le indicazioni da seguire per l’uso corretto dei social media.
Tabella IX – Social media e ragazzi: esposizione da non superare
- da 12 a 14 anni – al massimo 1,5 ore al giorno o 10,5 ore settimanali
- da 14 a 16 anni – al massimo 2 ore al giorno o 14 ore settimanali
- da 16 a 18 anni – al massimo 2,5 ore al giorno o 17,5 ore settimanali
Un adolescente può navigare due ore al giorno se incontra anche gli amici, fa sport o ascolta la musica. Per un altro, invece, due ore potrebbero essere già troppe. Gli esperti però sono concordi: stare online per più di 20 ore alla settimana è considerato un comportamento problematico e a partire da 30 ore settimanali si è a rischio di dipendenza.
Dai nostri dati emerge che complessivamente il 63.4% (1695/2672) dei ragazzi (12-17 anni) usa i social media per più di due ore al giorno.
Sempre complessivamente il 46.74% del campione (1249/2672) usa i social media con un comportamento problematico o e già affetto da vera addiction. Nella Tabella XI la suddivisione in rapporto all’età (> 20-28 ore settimanali).
Abuso di social media si associa a disturbi del sonno e a comportamento aggressivi [7], consumo di alcol e sostanze [9] e disturbi alimentari [10, 11].
Anche i dati relativi alle ore di sonno non sono confortanti.
La Fondazione Umberto Veronesi ricorda come gli adolescenti dovrebbero dormire almeno 8-10 ore al giorno. In particolare dai 6 ai 13 anni dovrebbero dormire 9-12 ore e dai 13 ai 18 almeno 8 ore al giorno.
L’Accademia Americana di Medicina del Sonno [12] ci fornisce le raccomandazioni riportate nella Tabella XII.
Tabella XI – Ore di sonno raccomandate da parte della American Academy of Sleep Medicine
-dai 4 ai 12 mesi 12-16 ore al giorno
-da 1 a 2 anni 11-14 ore
-da 3 a 5 anni 10-13 ore
-da 6 a 12 anni 9-12 ore*
-da 13 a 18 anni 8-10 ore**
*la National Sleep Foundation [13] indica un minimo di ore di sonno: mai inferiore a 8 ore fra i 6-13 (range ottimale: 9-11 ore) e mai sotto a 7 fra i 13-17 anni (range ottimale: 8-10 ore)
Se ci riferiamo alle ore minime indicate (minimo 8 ore per 1 12 anni, minimo 7 ore per i 13-17 anni) i dati del campione ci indicano che complessivamente il 35.6% (951/2672) dei casi non dorme sufficientemente. Se dovessimo rifarci al numero di ore considerate soddisfacenti la percentuale sarebbe ben peggiore. In rapporto all’età vedere la Tabella XIII.
I ragazzi che hanno riferito sul “perché dormono poco” nel 42.76% dei casi complessivamente (523/1223) dichiarano di dormire meno per l’uso dei social media (soprattutto video-giochi). La seconda causa che emerge sono genericamente i problemi emotivi complessivamente considerati (stress, ansia, insonnia, agitazione, pensieri…): 19.4% (237/1223). A questi vanno aggiunti alcuni casi che dichiarano di dormire poco in assenza di cannabis.
La carenza di sonno soprattutto in questa fascia d’età e alla base di diverse problematiche.
Dormire poco e sottoporsi eccessivamente alla luce durante le ore notturne mina profondamente la salute con insorgenza di problemi immediati e a distanza [12, 13, 14].
Quelli immediati sono legati all’induzione di infiammazione cerebrale che riduce progressivamente la performance psico-fisica con comparsa di ansia, stress, sbalzi d’umore, irritabilità, disattenzione e minore rendimento scolastico. Inoltre, si assiste ad un’alterazione di alcuni neuropeptidi che disturbano il senso di sazietà con aumento dell’appetito e conseguente sindrome metabolica/sovrappeso od obesità.
A distanza possono insorgere patologie cardio-vascolari, psichiatriche e tumorali. Quest’ultimo fenomeno è favorito dall’inibizione di alcuni meccanismi anti-oncogenetici indotti dalla deprivazione di sonno e dalla eccessiva stimolazione visiva da parte di fonti luminose durante la notte.
La Federazione Italiana dei Medici Pediatri correla inoltre la riduzione di sonno con problemi di tipo comportamentale come dipendenza da uso di alcol e/o sostanze.
Il ritmo sonno-veglia quindi diventa a tutto tondo un argomento che si inserisce in uno stile di vita adeguato e sobrio.
Per arginare l’uso improprio di smartphone od altri social l’unica vera soluzione rimane l’educazione affrontando il tema già nelle scuole primarie, ma è necessario informare i genitori che devono loro stessi modificare i loro comportamenti per dare il giusto esempio. Per esempio eliminando il cellulare durante i pasti e durante alcune ore della giornata da dedicare alla relazione genitore-figlio. Ricordiamo il nostro patto d’alleanza genitori-figli che può essere visionato ed utilizzato attraverso il link www.centrostudidelcentroalcologicoasl3
CONCLUSIONI
Sostanzialmente si assiste ad una stabilizzazione dei dati relativi ad uso di alcol, sostanze e cannabis. Per quanto concerne il consumo di alcol i dati dimostrano una modesta ma incoraggiante riduzione. Ciò, nonostante sia da poco terminata la pandemia da SARS-CoV-2 [15].
Dati allarmanti invece emergono per l’uso di sigarette elettroniche e similari, gioco d’azzardo e soprattutto abuso dei social media con conseguente riduzione delle ore dedicate al sonno.
L’abuso dei social media rappresenta ormai un importante determinante di salute.
Il messaggio ai decisori politici è quello di stabilizzare un percorso dedicato ai Corretti Stili di Vita che noi abbiamo denominato Educazione a Corretti Stili di Vita.
Percorso che deve essere offerto a tutte le scuole e a tutte le classi per evitare disuguaglianza informazionale/educazionale.
I programmi di prevenzione per essere efficaci devono iniziare nel periodo antecedente la piena adolescenza. Meglio nella scuola primaria [16]. In realtà non è teoricamente così complicato apportare cambiamenti significativi nella nostra Comunità.
Indipendentemente dagli esempi degli adulti (alcune volte parte del problema) può essere possibile “normalizzare” uno stile di vita non certamente ascetico, ma corretto. Uno stile di vita che si traduce in una “visione di vita”.
La sintesi informazione/educazione nella scuola primaria con l’ausilio della “peer education” che si autoperpetua nel tempo può cambiare lo scenario: è possibile che diventi normale acquisire una visione del mondo che aiuti a non utilizzare tossici (fumo, alcol e sostanze), a mangiare frequentemente frutta e verdura, ad utilizzare ogni occasione per muoversi, ad annoiarsi a stare ore su un social preferendo il contatto diretto e molto altro. Tutto ciò indipendentemente da quello che fanno i pari o gli adulti! Tale tipo di attività deve fondarsi su poche e semplici informazioni scientificamente corrette che affrontano gli argomenti principali che influenzeranno il futuro dei giovani attraverso un filo conduttore che dimostra che nessuna tematica può essere trattata efficacemente se affrontata separatamente dalle altre.
Per quanto concerne le riflessioni dei ragazzi relative alle domande aperte “per te cosa significa essere una persona libera?” e “Trovi giusto che sulle etichette dei prodotti alcolici vengano inserite le informazioni sul prodotto, esattamente come accade con le sigarette?” seguiranno ulteriori approfondimenti (in cooperazione con esperti del settore) che saranno pubblicati e riportati nel sito www.CentroStudidelCentroAlcologicoASL3.