Nel chiarore dell’alba, Genova sospirava all’abbraccio di una nuova era. Il mare lambiva il Waterfront di Levante, un canale navigabile di recente inaugurazione, baluginante nella sua novità. Un filo di perle liquide che tagliava la città, promettendo di legare il cuore pulsante di Genova al suo amato mare. Il canale, come un serpente d’acqua che si insinuava tra le vie della città, era un simbolo di rinascita, un canto alla promessa di un futuro luminoso.
La vista del nuovo canale era uno spettacolo da contemplare. Genovesi e forestieri, animati da un’insaziabile curiosità, si radunavano lungo la riva, osservando con meraviglia e stupore il nuovo volto della loro città. C’era Armando, un turista che veniva dalla lontana Fregene, i suoi occhi pieni di meraviglia e speranza. “Un pezzo della città si riallaccia al mare,” sussurrava, il cuore gonfio di aspettative. E non era il solo, molti condividevano la sua eccitazione e il suo entusiasmo per la passeggiata che un giorno, forse, avrebbe collegato Boccadasse al Porto Antico senza interruzioni.
Alfonso, residente della Foce, applaudiva con fervore l’idea di Renzo Piano. “Fa sempre piacere vedere quando la città rinasce” esclamava, la voce vibrante di orgoglio per la sua città che stava mutando, evolvendo, crescendo.
Ma, il cambiamento può essere una bevanda amara, e non tutti sono pronti a berla. C’erano alcuni, i pessimisti, che guardavano al canale con sospetto, temendo che potesse diventare una minaccia per il commercio del centro città. ” Stupendo, ma non so cosa abbiano trovato là sotto e non so per il commercio del centro cosa significherà” lamentava uno di loro, la preoccupazione evidente nei suoi occhi.
Ah, la paura! Come può offuscare la visione e amareggiare il più dolce dei miele! Ma, non temete, cari pessimisti. La città del futuro non è un mostro, ma un amico. Un amico che promette di portare prosperità, connettività e vivibilità. Così, mentre Genova si avvia verso un futuro luminoso, possiamo solo sorridere di fronte ai timori e alle preoccupazioni. Dopo tutto, come dice il vecchio adagio, “Nessun grande cambiamento è mai avvenuto senza qualche grado di resistenza”. E, ah, come può essere dolce superare la resistenza e abbracciare il cambiamento!
Le acque del mare e il verde urbano si uniscono in una danza di simbiosi, come i canali progettati dal maestro architetto Renzo Piano, che lambiranno il padiglione Jean Nouvel, avvolgendolo in un abbraccio di natura e architettura. Ma non è solo acqua ciò che definisce questo progetto. Il nuovo Parco della Foce, una vasta area verde di 65.000 metri quadrati popolata da oltre 4.000 alberi, diventerà il polmone verde della città, un record annunciato dal sindaco Marco Bucci durante l’incontro ‘Liguria hub della nautica’ al Salone Nautico di Genova.
Il verde si estenderà dal Corso Marconi, raggiungendo le aree fieristiche fino al Padiglione Blu. Questa oasi urbana, insieme ai canali, dovrebbe essere pronta per il 2024. Ma già dal prossimo Salone Nautico, si prevede di garantire altri 400 posti barca in più, segno della crescente attrazione della città per la comunità nautica.
E non è tutto, un grande parcheggio interrato, da oltre 100 posti, sarà realizzato attraverso il project financing, e sembra che ci sia già un privato interessato.
Ma il Waterfront di Levante non è l’unico gigante che sta sorgendo nel cuore di Genova.
Anche una nuova diga foranea del porto di Genova, un investimento complessivo da 1,3 miliardi di euro, sta prendendo forma. Questa opera marittima, la più importante mai costruita in Italia, è stata affidata al Consorzio capogruppo Webuild SpA, e i lavori, nel pieno rispetto dei tempi previsti dal Pnrr, dovrebbero terminare entro la fine del 2024. La diga, nella sua prima fase, sarà lunga 4.150 metri, con un canale di accesso largo 310 metri e lungo 2.800 metri. Il bacino portuale davanti alle darsene di ponente passerà dagli attuali 200 metri di larghezza a 400 metri, e lo spazio davanti a Calata Bettolo sarà ampliato a 800 metri.