Giornata nazionale del malato oncologico: il cancro è ancora la seconda causa di morte in Italia ma crescono le prospettive di guarigione. Il tasso di mortalità più elevato è a Lodi e in altre province dove è forte il grado di inquinamento.
Nella giornata di ieri – domenica 21 maggio – si è celebrata la Giornata nazionale del malato oncologico, voluta dal Presidente del Consiglio nel 2006 e che ha lo scopo di portare l’attenzione su tutte le persone che soffrono di queste patologie e tutti coloro che hanno vissuto questa esperienza in modo sia diretto sia indiretto.
Un ambito, quello oncologico, che ha subito pesanti trasformazioni nel corso degli anni grazie alla ricerca, alle nuove tecnologie e alla possibilità sviluppata di personalizzare i trattamenti con nuove terapie rivoluzionarie. Nonostante i casi di persone colpite da tumori non siano diminuiti sono aumentate le persone sopravvissute alla malattia o capaci di conviverci. In Italia ad esempio sono oltre 390 mila i nuovi casi all’anno ma 3,5 milioni le persone sopravvissute alla malattia.
Giornata nazionale del malato oncologico: i dati in Italia
Secondo i dati Airc infatti nel 2022 sono state 391 mila le nuove diagnosi di tumore di cui 205 mila uomini e 186 mila donne. I tumori più diffusi sono quelli alla mammella, al colon retto, al polmone, alla prostata e alla vescica.
Diminuisce però la mortalità in entrambi i sessi anche se il periodo pandemico ha provocato un aumento di decessi nella popolazione maschile in età avanzata.
Un dato importante è invece rappresentato dalla sopravvivenza: c’è chi sostiene che si possa parlare di guarigione quando la malattia non si ripresenta più nell’arco di cinque anni altri invece credono che non si abbia mai la certezza di guarigione. Nel 2020 il 65% dei malati ha ricevuto una diagnosi da più di cinque anni mentre il 39% da dieci.
Si parla di sopravvivenza molto estesa dopo i cinque anni per chi ha avuto tumori molto diffusi come quelli al seno o alla prostata e inoltre chi riesce a sopravvivere a cinque anni dalla diagnosi di tumori quali tiroide, testicolo o colon retto ha una prospettiva di sopravvivenza simile a quella di chi non ha mai avuto una neoplasia.
Purtroppo però il cancro è ancora la seconda causa di morte in Italia con il 29% dei decessi dopo le malattie cardiovascolari; perciò per incrementare il tasso di guarigione è fondamentale sottoporsi a screening e misure di prevenzione frequenti, un fattore fondamentale che insieme alla ricerca contribuisce ad aumentare il tasso di guarigione.
Liguria in aumento i casi ma la provincia più pericolosa è Lodi
In Liguria invece sono in aumento i nuovi casi di tumore con circa 10 mila diagnosi nuove ogni anno: circa 1300 casi per tumore al polmone, 1600 per quello alla mammella, 1700 all’intestino e 500 casi di melanoma. Sono invece 80 mila le persone già guarite ma sottoposte però a controlli periodici.
Lodi è invece la provincia italiana che ha registrato il tasso di mortalità da tumore più alto nel decennio 2009 – 2018. Seguono Napoli, Bergamo, Pavia, Sondrio, Cremona, Gorizia, Caserta, Brescia e Piacenza, non a caso alcune delle città con più inquinamento. Lo studio condotto dall’Università di Bologna, Bari e il Consiglio nazionale delle ricerche ha voluto indagare proprio sull’impatto che l’inquinamento ambientale ha nei confronti di questa malattia: ne è emerso che erano molto bassi i fattori di norma a rischio cancro come sovrappeso, fumo, basso reddito, alto consumo di carne e basso consumo di frutta e verdura, mentre era elevato il grado di inquinamento della zona stabilito in base alla presenza di industrie, pesticidi, inceneritori e ovviamente il traffico automobilistico.
Foto di copertina: Centro Diagnostico Italiano