Stando alle stime più recenti di Autostrade, le spese per il tunnel subportuale sono aumentate di ben 45 milioni di euro, toccando una quota complessiva di 767 milioni, Iva esclusa. Tale cifra, tuttavia, potrebbe ulteriormente lievitare al termine della gara d’appalto e al momento della pianificazione degli acquisti. Il rincaro dei costi delle materie prime potrebbe infatti rivelarsi più alto del previsto, portando così ad un esborso ancor più alto. Nello specifico, tale aumento sembrerebbe dovuto alle spese legate alla realizzazione del Parco della Lanterna da parte di ASPI, alle opere dell’area portuale e alle integrazioni richieste dal Consiglio superiore dei lavori pubblici per la sicurezza del tunnel.
Volendo analizzare le diverse voci, la base d’asta per il completamento delle opere ferroviarie, stradali, e sul mare è di 559 milioni e le spese per la sicurezza si attestino attorno ai 45 milioni, per un totale di 604 milioni di euro. Il resto è poi composto dagli indennizzi riservati da Autostrade agli enti privati che subiranno l’esproprio di alcuni edifici per far spazio ai cantieri. A tale quota di oltre 70 milioni si aggiungeranno poi i 33 milioni di euro per le spese di ricondizionamento e trasporto della trivella “Santa Lucia” per la realizzazione della coppia principale di canne del tunnel subportuale.
Chi coprirà le spese?
A queste dovrebbero infine aggiungersi circa 5 milioni di euro di opere accessorie per la realizzazione di barriere fonoassorbenti sul lungomare Canepa, costi che, però, gli addetti ai lavori non hanno ancora aggiunto al piano economico complessivo. Tali spese, stando a quanto stabilito dall’accordo del 14 ottobre del 2021 siglato da Autostrade, Stato italiano, enti e amministrazioni locali, sarà in parte coperto da un contributo di circa 700 milioni della concessionaria per il Tunnel, mentre altri 230 milioni di euro saranno poi erogati per la realizzazione del valico della Fontanabuona. Qualora la somma necessaria dovesse però sforare quota 930 milioni, l’accordo prevederebbe il recupero della parte eccedente dai pedaggi di Autostrade in tutt’Italia.
Allo stato attuale delle cose, è ancora in corso un confronto tecnico tra Autostrade e l’organo tecnico del ministero dei Trasporti è ancora in corso e i progettisti hanno risposto a tutte le osservazioni dei tecnici. Per quanto la Regione possa decidere di procedere con la Conferenza di servizi, i risultati dei sopralluoghi del Consiglio superiore e l’esito del confronto sopracitato saranno fondamentali per l’avvio dei nuovi lavori. Dunque, per quanto la realizzazione del tunnel sia funzionale al progetto della nuova Diga foranea, bisognerà aspettare ancora e posticipare l’iniziale data di apertura dei cantieri a San Benigno. Partire a giugno non sarà infatti possibile, specie perché le demolizioni del Centro smistamento merci in porto e il piano di trasferimento delle restanti attività portuali non è ancora stato formalizzato, suscitando l’ovvia reazione dei sindacati.