Da oggi 16 maggio entra in funzione la nuova ala di Levante del Pronto Soccorso del Villa Scassi.
Ultimati i lavori edili e impiantistici, durati poco più di un anno, il PS dell’ospedale di punta dell’Asl 3 (‘hub’), che si coordina con quelli di Sestri Ponente, Pontedecimo e Arenzano, può ora contare su un significativo ampliamento dei suoi spazi. E su un posto di polizia che mancava da oltre vent’anni.
Passato il momento dell’inaugurazione, ora è il momento di saggiare sul campo l’efficacia dell’intervento.
Al ‘taglio del nastro’ ieri mattina erano presenti numerose autorità, tra cui, oltre al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, l’assessore alla Sanità della Regione Liguria Angelo Gratarola, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Genova Lorenza Rosso, il prefetto di Genova Renato Franceschelli, il questore di Genova Orazio D’Anna e il direttore generale dell’Asl 3 Luigi Carlo Bottaro.
Erano altresì presenti la direttrice sanitaria dell’Asl Marta Cartabellotta, la direttrice del Presidio Ospedaliero Unico (formato dallo Scassi e dagli altri ospedali del Ponente genovese sopra citati) Bruna Rebagliati, diversi primari (a cominciare dal ‘decano’ Gabriele Vallerino, direttore da un ventennio della Ostetricia e Ginecologia) e molti altri operatori sanitari, tecnici e amministrativi della Asl 3.
Il dato che più rileva è l’attivazione di un nuovo reparto OBI (Osservazione Breve Intensiva) nell’ala di Levante del Padiglione di ingresso dell’ospedale (dove prima erano ubicati Centro Trasfusionale e Laboratorio Analisi).
“Il PS del Villa Scassi – spiega Luigi Carlo Bottaro – passa da una superfice di 1.000 metri quadri a 1.500 complessivi, con un incremento del 50% rispetto alla situazione precedente. Nella nuova ala di Levante, accogliente e attrezzata con dotazioni impiantistiche di ultima generazione, trovano ora sede spazi per la gestione dei pazienti, un secondo OBI con ulteriori 23 posti, due ambulatori multi-specialistici, sala d’attesa per i parenti, studi di lavoro per il personale medico infermieristico e amministrativo”.
Aspetti salienti del nuovo progetto, da oggi alla prova dei fatti, sottolineati anche dal presidente Toti e dall’assessore alla Sanità della Regione Liguria: “L’apertura della nuova ala del PS del Villa Scassi è un’importante azione nel sistema dell’Emergenza genovese che aumenta significativamente l’area di intervento e incrementa i posti dell’osservazione breve intensiva. A tutto questo si aggiunge il posto di polizia con il quale si dà un segnale di tutela anche per il personale sanitario. L’altra grande novità è l’infermiere dell’accoglienza, identificato con una divisa di colore verde, che rappresenta un’importante strategia per collegare il percorso del paziente all’interno del PS con le varie figure mediche, infermieristiche e tecniche. Spesso la persona che arriva in un’area così attiva rischia di perdere i propri riferimenti: una figura come questa copre così gli aspetti di umanizzazione, ma ha anche un riflesso positivo sugli aspetti tecnici e organizzativi” .
Da oggi operatori e utenti possono dunque contare nuovamente sulla presenza di un posto fisso di polizia, che non fu previsto al momento dell’attivazione del DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) nel 2001: “Altro tassello strategico della nuova ala è il posto fisso di polizia, operativo dalle 7 alle 19, per garantire maggior sicurezza agli operatori sanitari e delle persone che si rivolgono al Pronto Soccorso del Villa Scassi. Abbiamo anche inteso mettere in atto un progetto di accoglienza e umanizzazione dedicato a pazienti e familiari” commenta il direttore generale.
Così conclude Luigi Carlo Bottaro: “Ancora una volta l’Asl 3 ha mantenuto gli impegni. I nuovi locali del nostro PS ci consentiranno una migliore gestione del percorso del paziente permettendo contestualmente agli operatori di svolgere la propria fondamentale attività in una situazione più confortevole almeno in termini di spazi e di dotazioni strumentali. Un particolare ringraziamento, oltre che al personale dell’Asl per il solito, incredibile impegno profuso, va al prefetto, al questore, e al sindaco di Genova e a tutte le forze dell’ordine per la sensibilità e per la fattiva sinergia che oggi ci consente di fruire del posto di polizia interno a garanzia della sicurezza di operatori e pazienti”.
Da oggi, quindi, si è finalmente giunti a una svolta nella lunga vicenda di questo ganglio nevralgico della Sanità nel Ponente metropolitano, con un bacino di 350.000 assisiti e un afflusso annuo di poco meno di 50.000 pazienti.
Il primo PS nel Ponente è anche il più moderno in Liguria, se non altro il più recente. Ha avuto il suo ‘battesimo di fuoco’ nel luglio 2001 con il tragico G8 genovese, quando fu attivato al piano terra del nuovo DEA di primo livello: nei suoi quattro piani (di cui uno sotterraneo per la Radiologia) ospita anche i principali reparti di Terapia Intensiva (Unità Coronarica, Rianimazione, Centro Grandi Ustionati) e sale operatorie dedicate alla Chirurgia d’urgenza.
Tuttavia il venir meno di altri ospedali minori del Ponente genovese (come il Celesia), dotati di PS, ma obsoleti, ha determinato negli anni un ricorrente sovraffollamento del PS sampierdarenese, sempre più a corto di spazi.
Nell’autunno 2021 è giunta all’aggiudicazione la gara, co-finanziata dall’Asl 3 e dalla Regione per un importo totale di tre milioni di euro, bandita a giugno 2021 per l’appalto dei lavori di ristrutturazione e ampliamento del PS. L’importo contrattuale definitivo dell’opera si è attestato a 1 milione e 760mila euro.
L’ultimazione dei lavori, iniziati a gennaio 2022 dall’impresa aggiudicataria, Gruppo Cogedil di Torino, con durata stimata di un anno, salvo imprevisti, è avvenuta tempestivamente, con uno scostamento di pochi mesi sul cronoprogramma. Più che giustificato, in considerazione della necessità di non interferire con le delicate attività di reparto e delle migliorie edili e tecnologiche apportate al progetto originario dalla squadra tecnica dell’Asl 3 Genovese che ha coordinato l’intervento, guidata dall’ingegner Marco Bergia (Responsabile unico del procedimento), dIall’architetto Mauro Viglietti (Direttore Lavori) e dal geometra Gabriele Liguori (Direttore Operativo).
L’area con le nuove dotazioni va quindi ad ampliare il Pronto Soccorso già esistente (ubicato nell’ala di Ponente del Padiglione d’ingresso fronte-mare del Villa Scassi). Qui sono già presenti dieci letti OBI, di cui due riservati a eventuali pazienti Covid, quattro sale visita, una shock room, una sala ortopedica, oltre a spazi per la gestione dei pazienti e a uno studio medico.
Altre importanti novità sono in vista, da oggi, in base al progetto di accoglienza e umanizzazione messo in campo dall’Asl: “Le persone che accedono alla sala di attesa del PS trovano ora un servizio dedicato per supporto informativo, orientamento, collegamento con gli operatori di Triage e i flussi interni, distribuzione acqua, risposta a piccole necessità (carica cellulare, effettuare telefonate, ecc.). Le nuove figure, identificabili attraverso una casacca di colore giallo, sono operative sette giorni su sette dalle 7.30 alle 19.30. A completare la task force è stata introdotta una ulteriore professionalità: l’infermiere di accoglienza, che svolge un ruolo di collegamento tra i familiari/caregiver e gli operatori sanitari per gli aggiornamenti e per conoscere il percorso del proprio caro all’interno del Pronto Soccorso. Durante l’orario di visita l’infermiere di accoglienza, identificabile attraverso una casacca di colore verde, favorirà l’ingresso dei familiari rimanendo a disposizione per ogni necessità. Anche in questo caso l’operatività copre una nella fascia oraria che va dalle 7 alle 20, 7 giorni su 7“.
Il primario del PS, Alessandro Rollero, è felice dell’esito di questi lavori, senza nascondere tuttavia le residue criticità (che peraltro accomunano il PS sampierdarenese a quelli dei maggiori ospedali italiani): “Sono molto grato a Regione e Asl per il risultato raggiunto: ci consentirà di lavorare più serenamente, con maggior senso di sicurezza e con maggior agio, dando ai pazienti spazi, servizi, e tecnologie migliori (i nuovi letti sono tutti monitorati). Tuttavia non ci si può nascondere il grave problema, in atto da tempo a livello nazionale, della carenza di personale medico in PS. Qui ci vorrebbero 26 medici. Oggi siamo in 15, me compreso. Il numero di personale infermieristico, dopo le ultime assunzioni, per contro, appare congruo. Sono fiducioso che con lo stesso impegno profuso dagli attori istituzionali nell’ottenere l’ampliamento e la rifunzionalizzazione del nostro PS, si possa raggiungere anche l’obiettivo di acquisire qualche professionista medico in più in PS, prevedendo idonei incentivi“.
Marco Bonetti
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