Passato il clamore dell’edizione primaverile dei Rolli Days 2023, volti a promuovere il sito Unesco Le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli e, più in generale, gli straordinari monumenti genovesi, si può ora tentare un bilancio più approfondito dell’impatto culturale e d’immagine, ma anche delle ricadute in termini economici di un fenomeno giunto alla sua quindicesima edizione. E che ha registrato oltre 80.000 presenze, facendo letteralmente esplodere sul piano turistico-mediatico una città compassata e gelosa delle sue bellezze più intime.
La personalità più indicata per fare il punto della situazione sul piano organizzativo e scientifico è, in primis, Giacomo Montanari. Giovane storico dell’arte e professore all’Università di Genova, da anni in prima linea nella promozione del patrimonio storico-artistico genovese, si distingue oltreché per il valore scientifico, per l’efficacia della sua attività di divulgazione. È tra gli artefici dei Rolli Days sin dalla prima edizione (2009). Dal 2017 ne è l’indefesso coordinatore scientifico. Nel 2020, in pieno periodo Covid, ha escogitato un evento mediatico, la Rolli Days Digital Week, che ha avuto un clamoroso successo, specie tra i giovani: oltre un milione di visualizzazioni. Il 28 aprile scorso, in occasione della presentazione delle quattro giornate dei Rolli primaverili, a seguito di ricerche e sondaggi coordinati da Pietro Toso, sono stati forniti i dati di impatto delle precedenti edizioni, riassunti in un suggestivo video:
Il ‘boom’ Rolli Days a Genova: il punto con Giacomo Montanari
I Rolli Days sono un sistema potente di promozione culturale della città nei confronti dei tanti visitatori provenienti da tutt’Italia e dall’estero, ma anche di ‘restituzione’ alla comunità genovese della chiara coscienza del valore del proprio patrimonio storico-artistico. E, quindi, della propria identità culturale. Osserva sul suo profilo Facebook Giacomo Montanari, molto attento alla comunicazione anche sui social: “Gli studi decennali di Ennio Poleggi, le ricerche storico-artistiche da Ezia Gavazza a Lauro Magnani, il lavoro indefesso dei curatori dei musei cittadini hanno permesso di ‘sapere’ tantissime cose. Eppure, sono tante cose che sappiamo in pochi. Le giornate di apertura dei Palazzi dei Rolli, come prevede il Piano di Gestione del Sito Unesco, sono fatte per restituire, condividere, divulgare e rendere accessibile tale straordinario patrimonio di conoscenza, che costituisce la chiave di lettura più chiara, completa e corretta per la nostra città”

Il professor Giacomo Montanari
Qual è la ricaduta dei Rolli anche in termini di crescita formativa da parte di chi vi partecipa?
“Questo grande evento legato al nostro sito Unesco è divenuto ormai una vetrina internazionale per la città. Le persone, sia cittadini che turisti, vivono la bellezza e la ricchezza di palazzi, chiese e ville inscritte nel centro storico cittadino, ma anche nei siti storici degli altri Municipi metropolitani. È un fenomeno la cui importanza va oltre i dati, pur notevoli, dell’afflusso e del gradimento del pubblico. Ha una rilevanza particolarmente positiva anche per quanto riguarda la ‘macchina organizzativa’ che c’è dietro. Come curatore scientifico dell’evento in prima persona e il Comune e l’Università come enti organizzatori, crediamo tutti nella centralità della formazione e nell’inserimento lavorativo di chi in ogni edizione contribuisce alla riuscita dell’evento. A una manifestazione come questa lavorano ogni volta, infatti, circa novanta giovani professionisti provenienti da tutta Italia: il 40% dei Divulgatori Scientifici che animano l’evento, essenziali mediatori culturali, proviene da regioni diverse dalla Liguria. Sono giovani preparati e motivati, selezionati con un bando a livello nazionale e sono formati e retribuiti dal Comune: un impegno unico in tutt’Italia. Genova e le iniziative di valorizzazione del Sito Unesco dei Palazzi dei Rolli lo fanno ormai da oltre sei anni. Il nostro desiderio è farlo con sempre maggior forza e dare a questi giovani sempre maggiori garanzie e opportunità non solo di partecipare a un’attività formativa, per quanto importante, ma anche di costruirsi occasioni lavorative retribuite in maniera congrua e continuativa”.
Quali sono, in estrema sintesi, i dati d’impatto registrati anche sul piano di crescita economica?
“La qualità offerta da questo tipo di impegno – ideale ed economico, anche – costruisce dinamiche positive che si possono cogliere appieno solo ‘dietro le quinte’, con rilevanti ricadute positive sul territorio. Nella conferenza introduttiva del 28 aprile tenutasi a Palazzo Tursi abbiamo fornito dati statistici riferiti agli ultimi due anni, non solo sul numero di prenotazioni e su quante ‘teste’ sono intervenute realmente a ogni edizione, ma anche valutazioni sulle ricadute economiche e sociali. È un’indagine che non è mai stata attuata per nessun altro evento in Liguria: abbiamo fornito i dati relativi alle tipologie di pubblico coinvolto e, soprattutto, alla ricaduta economica di questi eventi sul territorio. Stimando tutto al ribasso si può ritenere, senza sbagliare, che per ogni euro che il Comune investe nel finanziamento dell’evento, ne tornino sul territorio più di cinque”.
Si tratta di opportunità che vanno ben oltre il Centro Storico in una città eminentemente policentrica. “Anche grazie a questi dati stiamo acquisendo la prospettiva di allargare la manifestazione sempre più anche alle ‘Delegazioni’, magari studiando eventi specifici per i Municipi interessati, in modo da rendere fruibili spazi che ora non sono visitabili, ma sono parte integrante ed essenziale del patrimonio storico-artistico cittadino, benché non ubicati in centro. Il Municipio è l’istituzione più vicina alla realtà territoriale decentrata e può essere un validissimo driver decentrato per consentire al Comune di intervenire con proposte di eventi culturali adeguate. Come organizzazione dei Rolli Days, naturalmente, la porta è aperta per consigli, supporto e pianificazione logistica congiunta. Occorrerebbe realizzare eventi principalmente rivolti ai cittadini partendo dal territorio e poi trovare le modalità più opportune per far crescere a livello cittadino queste manifestazioni. Quando saranno cresciute abbastanza, si potranno legare in maniera più sinergica alle giornate dei Rolli. Oggi per la nostra organizzazione è piuttosto difficile riuscire a intervenire oltre a quello che stiamo già facendo, considerando che nell’ultima manifestazione abbiamo aperto 50 tra Ville e Palazzi: una quantità di responsabilità, organizzazione e gestione enorme. Se ci fossero altri soggetti che in sinergia costruissero altre manifestazioni, si potrebbe creare un lavoro di rete capace di assorbire e lavorare su spazi ancora più ampi e significativi. Resta il fatto, per me fondamentale, che devono essere chiari i parametri di lavoro condivisi: la qualità al centro del progetto, formazione e avviamento lavorativo dei giovani e base – per tutte le attività – sulla ricerca scientifica”.
Infine un dato importante, nel senso di una più piena coscienza da parte della città del proprio patrimonio storico-artistico, è stata segnata dalle visite guidate in lingua genovese, in questa edizione definitivamente ‘sdoganate’, con grande afflusso e gradimento di pubblico, dopo l’esperienza-pilota della precedente edizione.
I ‘paladini’ di questo nuovo approccio divulgativo sono due valenti (e giovani) storici dell’arte genovesi: Pietro Toso e Lorenzo Bisio.

Lorenzo Bisio spiega in genovese gli straordinari affreschi e arredi di palazzo Tobia Pallavicino
Le parole di Lorenzo Bisio:
Lorenzo Bisio, incontrato a margine di una visita in genovese nel magnifico Palazzo Tobia Pallavicino di via Garibaldi, dove oggi ha sede la Camera di Commercio, così commenta l’esperienza appena trascorsa: “Anche quest’ultima edizione dei Rolli Days, ci ha regalato quattro giorni di autentica meraviglia all’insegna dei grandi palazzi Patrimonio dell’Umanità Unesco e delle ville del Ponente. Si sono registrate grandi new entries nel circuito dei Rolli, come Villa Lomellini Rostan, e grandi ritorni con Palazzo San Giorgio e Villa Duchessa di Galliera. La costellazione di eventi e partnership sotto l’egida dei Rolli Days mostra come la nostra città risponda alla volontà di valorizzazione nel divulgare la ricchezza del proprio patrimonio storico-artistico e culturale. Una buona risposta da parte del pubblico l’ha ottenuta anche la nostra iniziativa delle visite in zeneize, ideate da Pietro Toso e da me, presso i palazzi Tobia Pallavicino e Spinola Gambaro in Strada Nuova. Un’iniziativa giunta alla sua seconda edizione, che ha visto la partecipazione di oltre duecento visitatori, sia genovesi che foresti”.

Pietro Toso con Giacomo Montanari
Proprio i giovani divulgatori scientifici sono il sale che fa lievitare sempre più questa straordinaria esperienza che promuove Genova, purtroppo sinora limitata a poche edizioni per ogni anno.
Visto anche il continuo afflusso di turisti a Genova e il crescente interesse mediatico che la città riscuote, in particolare in popolari trasmissioni televisive (da ultimo, quella condotta da Licia Colò, che ha mostrato, al suo attivo, una notevole perizia fotografica nel rappresentare i panorami genovesi e la scelta di buon senso di intervistare proprio il professor Giacomo Montanari per illustrare il centro storico), non sarebbe il caso di estendere questi eventi lungo tutto l’anno, coinvolgendo più spesso i magnifici Palazzi, Ville e Chiese di Genova con visite guidate mirate (eventualmente a prezzi ‘politici’)?
Marco Bonetti
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