A poco più di una settimana dalla dichiarazione ufficiale con cui l’OMS ha sancito la fine dell’emergenza globale da COVID-19, la Liguria ha emanato una serie di nuove misure per affrontare al meglio questa fase post-pandemica.
Battendo sul tempo le altre regioni italiane, la Regione ha infatti approvato e applicato in modo uniforme le regole studiate da ALISA in merito all’uso delle mascherine e dei test rinofaringei in tutte le strutture ospedaliere, sociosanitarie e in quelle dedicate all’assistenza dei soggetti più fragili.
Come dichiarato dallo stesso Presidente della Regione, Giovanni Toti, sono stati difatti “individuati comportamenti coerenti, soluzioni comuni per tutte le strutture sanitarie del territorio, uniformando il più possibile le regole sull’utilizzo delle mascherine e sui tamponi e limitando gli obblighi ai luoghi dove è ancora necessario mantenerli”.
Personale, pazienti e visitatori dei reparti riservati ad anziani, immunodepressi e a soggetti a rischio sono dunque obbligati ad indossare i diversi dispositivi di protezione. Discorso analogo, come accennato in precedenza, per le strutture sociosanitarie e socioassistenziali, per quanto l’uso delle mascherine continui ad essere fortemente raccomandato in tutti gli i reparti e in ogni luogo affine per evitare un nuovo aumento dei contagi e ripercussioni serie per i più deboli.
Parlando invece dei tamponi, le nuove linee guida non si limitano a raccomandarli solo a quei pazienti con potenziale sintomatologia di COVID19, bensì anche per chi ha avuto un contatto ravvicinato con un positivo e per i soggetti intubati e successivamente trasferiti in rianimazione.
L’importanza del lavoro di squadra nella lotta al Covid-19
Naturalmente, i Direttori Sanitari delle diverse strutture hanno la libertà di adottare e applicare ulteriori misure in base alla situazioni dei diversi contesti operativi e organizzativi di riferimento. Questa importante serie di nuove norme sottolinea, ancora una volta, quanto la Liguria sia stata una delle regioni più attive e all’avanguardia nella lotta al COVID-19.
Un risultato incredibile, insomma, dovuto alla stretta ed efficace cooperazione tra sanità pubblica e privata e all’instancabile lavoro di farmacie, medici di base, infermieri e personale amministrativo e gestionale dall’inizio della pandemia alle diverse fasi della campagna vaccinale.
D’altronde, come riconosciuto dal Presidente della Regione Liguria, “il lavoro di squadra è sempre stato una prerogativa ed ha consentito di affrontare e superare tutte le sfide più difficili e dolorose degli ultimi anni, compiendo infine un ulteriore grande passo verso la normalità”.
Questo graduale ritorno alla “vita di prima” dovrà però essere accompagnato da una rinnovata responsabilità civile collettiva. Pur non essendo più necessario tamponare l’intera popolazione, permettendo così agli ospedali di ritrovare la piena operatività in ogni reparto, sarà infatti fondamentale tutelare i più fragili con pochi ma semplici gesti.
Nuove regole per un nuovo inizio
“L’obiettivo è proteggere i più fragili e quindi le mascherine saranno obbligatorie nelle case di riposo, nei pronto soccorso, nei reparti“, ha infatti ricordato Angelo Gratarola, assessore alla Sanità della Regione Liguria. Per quanto riguarda i luoghi dedicati all’assistenza degli anziani, inoltre, il piano prevede di allungare l’orario di visita, contingentando le visite e garantendo così la massima sicurezza in ogni locale della struttura.
Tornando però a parlare di COVID-19 e pandemia, cosa bisogna aspettarsi da questa nuova fase?
Come spiegato dal direttore generale di ALISA, Filippo Ansaldi, si è ormai verificato il passaggio da una fase pandemica ad una endemica. In parole povere, oggi il virus ha raggiunto una tale diffusione da essere stabilmente presente tra la popolazione.
Il cambiamento dello stato immunitario della popolazione e una migliore gestione del paziente, però, ha reso possibile questa nuova rotta che, anche in caso di nuovo aumento dei contagi, dovrebbe essere in grado di non sovraccaricare la rete ospedaliera come nel corso della prima ondata nel 2020.
Dulcis in fundo, volendo analizzare in breve alcuni dati, sono stati ben 6.960.653 i tamponi antigenici e molecolari effettuati in regione dall’inizio della pandemia a oggi, mentre i vaccini anti COVID-19 somministrati hanno raggiunto quota 3.730.579. Risultati incredibili che evidenziano, ancora una volta, l’ottimo lavoro svolto dalla Regione e dal sistema sanitario sull’intero territorio ligure.