Dopo il lungo e prospero regno della compianta regina Elisabetta II, l’incoronazione di suo figlio, Carlo III, riporta un uomo sul trono. Un ritorno alle origini che segna l’inizio di una nuova era per la corona britannica e per l’Inghilterra. I settanta anni attesi dal sovrano prima di questa lunga giornata, un record assoluto nella storia del paese, lo hanno probabilmente temprato e preparato per l’importante incarico, rendendolo il profilo giusto in una contemporaneità tanto densa di sfide e incertezze. L’emozionante cerimonia di incoronazione, iniziata alle 11:23 con il corteo dei reali da Buckingham Palace all’ingresso dell’abbazia di Westminster, ha regalato un imperdibile salto nel passato a tutti i presenti e agli spettatori incollati alle tv o agli smartphone.
Dallo sfarzo delle uniformi, del mantello e della carrozza allo sventolio delle bandiere della Union Jack e dei 14 Paesi del Commonwealth, Londra ha infatti donato al mondo intero un pizzico di quella sacralità e ritualità di cui la società avrebbe un disperato bisogno. È proprio grazie a momenti del genere che l’umanità riesce infatti ad emozionarsi e sentirsi parte della storia, distogliendo per brevi attimi la propria attenzione dai social e da una digitalizzazione sempre più invasiva e pericolosa. La potenza delle immagini, dei colori e dell’entusiasmo dei presenti ha inoltre silenziato le proteste di quegli anti-monarchici che speravano invano di ritagliarsi un attimo di gloria rovinando i festeggiamenti.
Tornando alla cerimonia, un altro momento particolarmente atteso è stato l’ingresso del principe ribelle Harry a Westminster intorno alle 11:41. Qualche minuto più tardi, i fratelli del nuovo sovrano hanno seguito il secondogenito reale con i rispettivi consorti e, infine, anche l’erede al trono William, sua moglie Kate e i loro tre figli sono arrivati all’abbazia per attendere e accompagnare Re Carlo III e la consorte Camilla in una giornata storica. Dopo essersi finalmente insediato sul trono medievale di Sant’Edoardo il Confessore e sulla Pietra del Destino, in nuovo monarca ha giurato di custodire le leggi del Regno e della Chiesa d’Inghilterra, impegnandosi a rispettare e garantire la libertà religiosa di tutti i sudditi.
Tra vessilli e insegne regali, abiti storici e il sacro rito dell’unzione, il re è stato poi investito ufficialmente davanti al suo popolo e ad alcune delle personalità più importanti della politica inglese ed internazionale, ricevendo il ricco mantello ornamentale e la Corona di Sant’Edoardo. Commovente e di buon auspicio il discorso dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, emozionato per aver “incoronato un re che, proprio come Gesù Cristo, non sia servito ma serva il suo paese“. Il momento conclusivo è stata infine l’intronizzazione, ovvero la genuflessione dei presenti a Re Carlo.
Un nuovo titolo per la Regina Camilla
Il rito, però, ha seguito una formula snellita e il solo William si è inginocchiato davanti al padre giurandogli fedeltà. Toccante, al termine di questo gesto, il bacio spontaneo e profondamente amorevole dell’erede sulla guancia genitore, una sorta di incoraggiamento e dimostrazione di sostegno in un momento così impegnativo ed emozionante. Terminata la prima fase, anche la Regina Camilla ha ricevuto corona della regina Maria, moglie di Giorgio V, segnando l’abolizione dell’aggettivo “consorte” in favore del più consono e rivoluzionario titolo di “Sua Maestà, la Regina“. Un importante e doveroso passo in avanti, insomma, che mostra la capacità di rinnovamento di un’istituzione tanto antica.
Al termine della cerimonia, tra la commozione di Re Carlo III e del suo popolo, la coppia regnante é stata scortata dalle guardie reali fino a Buckingham Palace. Ultimo atto della giornata è stato infine l’immancabile affaccio dei due dal balcone insieme a tutti gli altri membri della Royal family. Unico e grande assente nel momento della presentazione ufficiale e definitiva ai sudditi è stato il principe Harry, dileguatosi dalla scena mentre le Red Arrows sfrecciavano e coloravano il cielo di Londra con i colori della Union Jack.