Quest’anno la combo di Pasqua, long weekend del 25 aprile e subito dopo quello del 1° maggio ha portato ad un susseguirsi di tavole imbandite, aperitivi e barbecue il cui contributo sulla bilancia ha portato 16 milioni di italiani a sottoporsi a diete casalinghe (dato SIMA).
Di per sé il dato non risulterebbe problematico. Diventa però allarmante considerato che quei 16 milioni di italiani a dieta ricorrono al “fai da te”. Il dato viene dalla Società Italiana di Medicina Ambientale che oltre a fornire i numeri sul fenomeno lancia l’allarme.
In base alle stime del SIMA, i 16 milioni di residenti che si sottopongono (o sottoporranno) a diete casalinghe genereranno un business da oltre 14 miliardi di euro: la cifra rappresenta quanto valgono dolcificanti ipocalorici, integratori, cibi privati dei grassi o con addizione proteica nel mercato italiano di questo periodo.
“Solo per gli integratori alimentari, la spesa nel nostro paese ha raggiunto i 4 miliardi di euro – aggiunge SIMA – Al tempo stesso si impenna la vendita dei farmaci per la perdita del peso che, a livello globale e secondo i numeri ufficiali, registrano un aumento del +25% solo nel primo trimestre del 2023.“
Il dato è perfettamente allineato a quelli che sono gli scandali delle celebrità di Holliwood con Ozempic, il farmaco per diabetici convertito dalle star a “punturina anti-fame”, solo uno degli ultimi sintomi di una società dove la soluzione facile e veloce è prioritaria alla salute.
Quanto costano le diete casalinghe allo stato?
I dati sui danni delle soluzioni casalinghe per dimagrire sono allarmanti: in Europa, si stima che 950mila persone all’anno arrivino a perdere la vita a causa di diete alimentari sbagliate e malsane.
Questo dato va in parallelo con i costi che lo stato deve affrontare per riparare ai danni fatti alla persona quando questa opta per soluzioni alimentari “fai da te” anziché per il consulto professionistico: 13 mld/annui di euro.
Una dieta ben bilanciata non potrà mai sostituirsi ad una rapida: consultare un professionista è la scelta migliore, ma in caso di dubbi a casa è possibile consultare le linee guida ministeriali per una sana e corretta alimentazione.