Genova centro, quella che i genovesi stessi definiscono “Genova” dall’uso antico di denominare città vera e propria la zona dei vicoli e dintorni, non è più area appetibile come sede per gli uffici a causa dei costi. Quanto detto, riferito principalmente alle piccole e medie imprese, è stato dichiarato e spiegato da Fabrizio Segalerba, segretario nazionale di Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) che ha dichiarato:
“Oggi si scelgono altre location, per esempio il Wtc di Sampierdarena per una maggiore disponibilità di parcheggi per auto e moto; per la vicinanza al casello autostradale; per spazi interni ben più vasti, circa 300 mq, e modulabili con pareti divisorie in base alle esigenze. Questi spazi sono moderni e all’avanguardia e rispondono al modo di lavorare di oggi, ben più flessibile. Oggi si cercano stanze ampie per riunioni con tante persone (…) Ma senz’altro uno dei motivi per cui si fugge dal centro è l’elevato costo delle spese di amministrazione, sempre più alle stelle, e in alcune zone della città davvero folli, in cui si toccano gli 800 euro al mese. Le cause, in questo caso, sono da ricercare nell’aumento dei costi di energia.“
Evitare l’ufficio in Genova centro: analisi delle cause e dei costi
Le cause descritte dal Dott. Sagalerba sono riassumibili in:
- necessità di raggiungere gli uffici con mezzi propri;
- necessità di ampi spazi;
- aumento delle spese.
Macchina/moto vs mezzi pubblici
Il primo punto richiama tutti quei lavoratori residenti in zone del genovese lontane dalla sede di lavoro e non immediatamente vicine ai mezzi pubblici, ma anche i pendolari, il cui numero è in crescita nella nostra città.
Basti fare l’esempio di un residente a Campomorone la cui sede lavorativa è Sampierdarena, per richiamare l’esempio di Sagalerba: da una semplice ricerca su Google risulta immediato come in macchina la distanza sia percorribile in circa 30 minuti, contro i circa 50 dei mezzi pubblici. Lo stesso esempio si può fare per un pendolare residente a Ovada: per raggiungere Sampierdarena occorrono 40 minuti in macchina contro 1 ora di treno in una linea spesso afflitta da ritardi e problematicità. Risulta quindi naturale dare importanza, nella scelta della sede per un ufficio, a parcheggi e vicinanza a strade veloci come la Guido Rossa, la Sopraelevata e simili.
La necessità di spazio
Dopo la pandemia, il modo di lavorare è cambiato: molto più spesso si opta per gli open space, considerati facilitatori del team work, della socializzazione e dell’interazione. Questi elementi sono diventati essenziali dopo gli anni di smart working obbligato, ma anche l’arredamento interno dell’ufficio non ha meno valore: da una pubblicazione di Officeplanet emerge come la struttura dell’ufficio, gli spazi e i colori siano importanti per la salute psicofisica del dipendente, che ha necessità di non trovare a lavoro gli stessi ambienti di casa.
Le spese
I costi degli uffici in Genova centro sono probabilmente il motivo principale per cui cercare una sede in altre zone. Da una semplice ricerca su Google, il primo risultato emerso è di uno spazio di 190 mq in Via XX Settembre non arredato, il cui costo è di 2000 euro al mese più 250 di spese condominiali.
Un’azienda affermata e in crescita può considerare questa cifra interessante, ma non tutte le aziende sono in questa condizione. Genova inoltre registra molte start-up; Sifted, sito di analisi e informazione sulle start-up del Financial Times, aveva messo la nostra città sul podio nel report 2021- le quali non possono immediatamente disporre di un budget tale da pagare una simile cifra mensile.
Dallo stesso sito di cui l’esempio prima in Via XX Settembre, risulta che un ufficio da 170 mq in zona Sampierdarena, con condizioni simili al precedente, costi 800 euro al mese con 50 di spese condominiali: se per l’azienda la zona dell’ufficio non è rilevante di fronte ai costi, ecco che viene preferita la seconda rispetto alla prima nonostante una sede in Via XX Settembre sia senza dubbio prestigiosa.
Le aree di co-working a Genova: non solo uffici a costi bassi
– da PHIDIl co-working, letteralmente “spazio di lavoro condiviso”, è tra i capisaldi della Sharing Economy. In un contesto di economia collaborativa, in cui molti beni e servizi sono condivisi tra i professionisti, anche lo spazio di lavoro si apre alla condivisione.
Le aree di co-working non sono pensate per aziende e non si sostituiscono ad un ufficio proprio, ma sono dedicate ai liberi professionisti che necessitano di uno spazio di lavoro in cui lavorare da soli o con collaboratori e interagire con altri professionisti.
Non è necessario essere un libero imprenditore per utilizzarle: possono usufruirne studenti, dipendenti in smart-working e in generale chiunque necessiti di uno spazio per svolgere la sua attività.
Il benefit di queste aree rispetto ad un ufficio sono senza dubbio i costi: le aree di co-working, comprensive di servizi come wifi, stampanti e zone relax, sono utilizzabili pagando una quota giornaliera per postazione (dai 15 ai 35 euro) e sono perfette per chi non ha bisogno di un proprio ufficio tutti i giorni.
A Genova sono presenti diverse aree, ma in particolare ne segnaliamo una totalmente gratuita: la “Casa di Quartiere” nella zona di Certosa, contigua alla Scuola media Caffaro.