“Popolo genovese esulta. L’insurrezione, la tua insurrezione, è vinta. Per la prima volta nel corso di questa guerra, un corpo d’esercito agguerrito e ancora bene armato si è arreso dinanzi a un popolo. Genova è libera. Viva il popolo genovese, viva l’Italia“.
Comincia così la nuova vita di Genova e i genovesi che tornano ad assaporare la libertà. E’ il 26 aprile 1945 e ad annunciare il proclama vittorioso alla radio è il partigiano Pittaluga, futuro senatore Paolo Emilio Taviani.
Ma riavvolgiamo il nastro della storia per capire come mai il 25 aprile è così importante e ancora ricordato con orgoglio ogni anno.
Nei giorni che precedono il 25 aprile le grandi città del Nord sono in rivolta contro l’occupazione nazifascista. Un’insurrezione cresciuta gradualmente grazie al sostengo dei partigiani aiutati dagli Alleati.
Il 19 aprile il Comitato di Liberazione nazionale Alta Italia (Clnai) lanciò lo storico l’appello “arrendersi o perire”.
Dopo pochi giorni Milano e Torino completarono l’opera di liberazione e la sera del 25 aprile Mussolini tentò la fuga dal capoluogo lombardo venendo catturato due giorni dopo dalla 52esima Brigata Garibaldi e infine processato e fucilato il 28 aprile.
Come Genova si guadagnò la libertà con le sue forze
Ma perché la liberazione di Genova è tanto importante?
Perché la Superba passò alla storia per essersi liberata da sola con il solo aiuto dei propri partigiani che non poterono contare sul sostegno degli Alleati a causa di un loro ritardo.
Il 23 aprile 1945 infatti il generale Günther Meinhold a capo delle truppe tedesche in città chiede al Clnai qualche giorno di tregua che gli possano permettere di raggiungere il generale Kesserling insieme alle sue truppe. In cambio garantisce che non bombarderà il porto.
Il Comitato di liberazione è titubante e alla fine decide di ribellarsi non scendendo a patti con il generale tedesco: così all’alba del 24 aprile comincia la battaglia in città.
I partigiani guadagnano da subito il Municipio, la Questura e piazza De Ferrari, mentre gli occupanti si arroccano nella zona del Porto, di Principe e del Monte Moro. Nel frattempo stanno giungendo in aiuto gli altri partigiani dell’entroterra, mentre gli Alleati – che sono per strada – non arriveranno mai in tempo.
Allo scoccare della battaglia infatti le truppe anglo americane si trovano a La Spezia e di fronte a loro c’è prima tutta la tortuosa Aurelia da percorrere prima di raggiungere Genova.
Il 25 aprile intanto le cose sembrano ormai fatte: i partigiani hanno conquistato anche i quartieri di Voltri, Sestri e Prà mentre più di 700 tedeschi sono stati catturati dal Clnai.
Così il Comitato chiede un nuovo incontro al generale Meinhold.
La sede di questo momento storico fu Villa Migone nel quartiere di San Fruttuoso: qui il generale tedesco arrivò alle 13.30 del 25 aprile e firmò la resa alle 19.30.
Il destino di Genova sembrava ormai salvo ma ci fu ancora un colpo di scena: la resa di Meinhold non venne approvata da altri suoi colleghi che decisero di condannarlo a morte in nome del Führer– che però intrappolato sotto il cielo bombardato di Berlino si uccise pochi giorni dopo – perciò i combattimenti in città proseguirono fino al giorno dopo.
Le truppe alleate arrivarono a Genova tra la notte del 26 e la mattina del 27 aprile e rimasero sorpresi nel trovare una città tranquilla in cui addirittura i tram avevano ripreso a funzionare.
Per questo motivo il 1° agosto del 1947 Genova ottenne la Medaglia d’oro al Valor militare per i suoi 1963 caduti per la Libertà.
25 aprile: le commemorazioni per la giornata
Ancora oggi risuona potentissimo l’eco di quella giornata. Per questo ogni anno sono numerose le iniziative per promuovere il ricordo e l’orgoglio di quella parte di storia tanto tragica quanto significativa.
In occasione della ricorrenza quest’anno verrà tenuta un’importante manifestazione a Pegli presso la Zona Hotel Mediterrane.
L’evento si terrà il 25 aprile dalle 8.30 alle 12 con lo scopo di commemorare i caduti italo americani e deporre una corona di fiori al monumento.
Ad organizzare la giornata Giuseppe Ferrario, nipote del Capitano William A. Bobo nonché Presidente della Sezione di Genova della Federazione FIDCA e fondatore del gruppo storico culturale 758 * Light Tank color 1945 group Genova (facente parte a sua volta della Federazione Italiana dei caduti alleati)
Per l’occasione ci sarà come ospite Joe Wilson, uno storico che al momento lavora per il governo americano e che ha lavorato anche a stretto contatto con Bill Clinton.
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