“E adesso non si balla, non si balla neanche più, il Fanta l’han buttato giù”
Marco Francia sta riscuotendo un forte successo con il suo ultimo singolo Fantasque – una cartolina in musica della nostra giovinezza – dedicato alla famosa discoteca cairese che ormai non esiste più.
Emozioni in musica esaltate dalla voce profonda e calda di Francia che dal vivo coinvolge e colpisce per intensità espressiva.
Marco, com’è nata questa bella canzone?
Camminavo per la mia città, Cairo, e di colpo ho visto un cumulo di detriti: il Fantasque non esisteva più.
La prima immagine che mi è balzata in mente è stata quella di noi ragazzi in fila per entrare nel locale – super alla moda negli anni ‘80 – e che naturalmente non dice molto ai ventenni di oggi.
Ma per chi come me chiude gli occhi, e torna indietro nel tempo, il Fantasque è la nostra giovinezza: le storie – coperte dai detriti, ma non cancellate – di noi adolescenti di ieri.
Mi ha persino scritto una persona per raccontarmi che suo figlio, vedendolo piangere mentre ascoltava la mia canzone, gli ha chiesto il perchè.
Il padre gli ha risposto che era per i bei bei ricordi e che gli augurava di poterli avere, un domani, anche lui.
Tue le parole, mentre il video è opera di Alessandro Beltrame, video maker specializzato in filmati di alpinisti, atleti e sportivi e che ha realizzato anche quello del singolo Dalla stessa parte cantato dal vivo nel corso di una serata speciale.
Proprio così, Alessandro ha curato entrambe le narrazioni con maestria e delicatezza.
In quanto al 3 marzo posso dire di aver vissuto una serata davvero molto importante al Teatro Chebello di Cairo.
Sul palco i protagonisti di un bellissimo progetto artistico ideato dal dottor Alberto Gaiero con Mattia Villardita – il supereroe dei piccoli pazienti ospedalieri che non vedono l’ora di ricevere la visita del loro amatissimo Spiderman – Alessandro Beltrame ed Emanuele Dabbono.
Oltre al sottoscritto alla tastiera, erano presenti Roberto Rebufello al sax e Igor Baldi alla fisarmonica.
Dalla stessa parte: la canzone di Marco Francia per Spiderman
Ci racconti la nascita di questo progetto?
Era il 2021 quando Alberto Gaiero – primario di Pediatria e Neonatologia – ha pensato che sarebbe stato bello che Mattia – Spiderman avesse una sua canzone.
Mi sono messo subito al lavoro e ho scritto il pezzo: poi Emanuele Dabbono l’ha arrangiato e prodotto.
Il testo anche in questo caso è suggestivo e l’interpretazione di Marco Francia fa nuovamente vibrare le corde dell’emozione.
“Ho visto occhi che coloravano uno specchio disegnati in un soffitto. Un gelato mangiato in macchina supereroi come rockstar […] Ho visto occhi truccati da sorriso tra le mie braccia all’improvviso […] Prendimi per mano e se poi mi inciampo lancia la tua ragnatela e non mi farò male.”
Avete in mente altre serate come quella al Teatro Chebello?
Probabilmente sì, almeno lo speriamo tutti: mi piacerebbe Savona, ma intanto stiamo a vedere che cosa succede in questi mesi.
Marco, sei arrivato finalista nel 2018 al Premio Panseri, nel 2021 al Premio nazionale Città di Quiliano e hai vinto nel 2021 il premio Riccardo Mannerini per il miglior testo nell’ambito del Premio nazionale Città di Quiliano. Oltre alla musica nella vita di tutti i giorni di che cosa ti occupi?
Insegno educazione fisica, ma attualmente sono un insegnante di sostegno.
Il mio vero progetto, però, è quello di fare l’autore.
C’è anche da dire che sono uscite canzoni molto intime e personali: di fatto sto pensando ad un disco tutto mio.
Possiamo dire che hai iniziato piuttosto tardi a salire sul palco? Ci racconti com’è andata?
In effetti possiamo dirlo…Sono sempre stato molto restio a farmi ascoltare, anche se i miei amici mi hanno costantemente spronato a salire sul palco.
Poi nel 2017 ho partecipato ad una Master class con Bungaro che mi ha convinto a farmi ascoltare: devo dire che mi ha dato la giusta carica per riuscire a buttarmi.
La collaborazione con Emanuele Dabbono
E’ andata bene: oggi collabori con Emanuele Dabbono e nel 2023 hai aperto i suoi concerti allo Chapeau di Savona e a La Claque di Genova.
E’ una soddisfazione davvero enorme e sono estremamente grato ad Emanuele che avevo deciso di contattare tramite un amico: ci conosciamo da circa tre anni ed è nato un bellissimo rapporto d’amicizia e di stima.
Emanuele mi segue da un punto di vista tecnico durante lo sviluppo di una canzone e mi insegna sempre moltissimo.
E’ una collaborazione per me molto importante di cui vado estremamente fiero: gli sono debitore.
Aprire i suoi concerti a Genova e a Savona è davvero un grande onore.
Torniamo un attimo indietro, tre anni fa proprio di questi tempi stavamo vivendo il primo Lockdown: che ricordi hai legati a quel periodo e come l’hai vissuto?
Ad essere molto sincero non è stato un periodo così brutto, forse perché vivo in campagna e ho sofferto meno le limitazioni e le regole imposte.
Sono stato fortunato: ho avuto tempo per me, per scrivere e suonare la chitarra ed il pianoforte, i miei strumenti.
Mi sono dedicato alla musica e questo mi ha permesso di stare bene.
Che cosa ci ha lasciato in eredità, secondo te, il Covid?
Un aspetto senz’altro positivo è che dopo due anni di chiusura totale, l’estate scorsa ho percepito chiaramente la voglia di stare insieme e di condividere.
Con il mio gruppo – Animal House Band – abbiamo fatto parecchie serate.
Di contro, siamo invecchiati di tre anni senza quasi renderci conto del tempo che passava.
I Beatles e gli artisti di oggi
C’è un artista al quale ti ispiri maggiormente?
I Beatles mi piacciono moltissimo e li ascolto da sempre: li apprezzo sia per la parte musicale sia per quella testuale.
Come vedi le nuove generazioni?
Cerco di capire gli artisti moderni e di ascoltare i loro pezzi senza essere prevenuto.
Poi, ad essere sincero, certa musica come il trap, proprio non mi prende, non mi dice granchè.
Tra i moderni che ascolti chi prediligi?
Mi piacciono molto I pinguini tattici nucleari. E poi i cantautori come Nicolò Fabi, Daniele Silvestri, Samuele Bersani.
Non mi dispiace Marco Mengoni e apprezzo i Coma Cose che considero molto bravi.
Puoi regalare un’anticipazione in esclusiva ai lettori di Liguria Today?
Volentieri! Con Alessandro Beltrame pensiamo di realizzare il video di Bianca, la canzone dedicata alla nostra amata città di Cairo.
La bocca della verità
Venti curiosità per conoscere ed apprezzare meglio
MARCO FRANCIA
Nome completo e soprannome
Marco Francia
Le tue origini
Ligure
Età
56 anni, nato a Genova il 29/07/1966 Leone
Studi
Diploma Isef
Professione
Insegnante e artista
Famiglia
Mio papà, la mia compagna e il mio gatto
Una canzone
Cara di Lucio Dalla
Un artista
Beatles
Un film
Un mercoledì da leoni
Un libro
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Una frase
“La vita è ciò che ti accade quando sei intento a fare altri piani” – John Lennon
Un animale
Gatto
Un luogo
Gran Bretagna
Una bevanda
Coca Cola
Un piatto
Focaccia al formaggio
Un tuo pregio
Sono un buon amico
Un tuo difetto
Sono pigro
Un desiderio
Arisa che canta una mia canzone
Un rimpianto
Aver iniziato tardi con la mia musica
Il tuo prossimo progetto
Un disco
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