L’area designata per trasferire il materiale chimico presente attualmente a Multedo (dove il sindaco vorrebbe fare un parco) è Ponte Somalia, a Sampierdarena, ma le proteste sono accese: la zona è infatti troppo vicina alle abitazioni e non si può ignorare che il materiale sia pericoloso. Le sostanze sono infatti definite come “nocive se inalate“, in grado di procurare “grave irritazione oculare” e problemi “alle vie respiratorie“.

L’opposizione all’insediamento del materiale chimico a Ponte Somalia
Come è facile immaginare, i primi ad essersi opposti a questo trasferimento del deposito chimico sono i comitati di Sampierdarena stessa, ma il rincaro è arrivato nientepopodimeno che da Regione Liguria.
La valutazione di impatto ambientale è stata deliberata dagli uffici tecnici regionali in data 21 marzo, con oggetto “l’intervento denominato ‘Progetto di delocalizzazione del deposito di Superba Srl di Genova presso Ponte Somalia“, in copia tra gli altri anche Comune, Città metropolitana e Autorità portuale.
La presa di posizione ha una natura tecnica, ma ha anche l’appeal di una provocazione in grado di riaccendere quelli che erano stati gli attriti dell’ultima campagna elettorale.
Il ricorso del Tar è avallato dalla perizia di Regione Liguria
Sul trasferimento dei depositi chimici pende ancora un maxi ricorso al Tar, ma si ricorda che non più tardi di due settimane fa gli stessi membri del Comitato di gestione dell’Autorità portuale avevano fatto capire la necessità di “verificare la possibilità di trovare siti alternativi rispetto a Sampierdarena“, ancora a fine febbraio l’assessore comunale delegato Francesco Maresca rassicurava i residenti di Multedo “sul futuro spostamento dei depositi a Ponte Somalia“.
La soluzione di insediare in Ponte Somalia il materiale chimico potenzialmente pericoloso era la prima scelta del Sindaco Marco Bucci. La perizia di Regione Liguria però mette in discussione la collocazione presso Ponte Somalia non solo dei depositi della Superba Srl, ma anche della Carmagnani.
Ponte Somalia: Regione Liguria dice no al trasferimento dei materiali chimici. “Troppo pericolosi e troppo vicini all’abitato”
Nel documento regionale si rimarca la necessità di “attestazioni della conformità degli interventi previsti con la strumentazione urbanistica vigente, sia per quanto concerne le aree attualmente occupate dal deposito petrolchimico, sia per quelle in cui si prevede di delocalizzare lo stesso“.
Chiede “venga data opportuna evidenza delle eventuali interferenze tra il progetto e gli interventi, pubblici e privati, in corso di realizzazione o che interessano la zona portuale”.
Chiede di chiarire “se nell’area in oggetto verrà effettuato un collegamento alla rete fognaria pubblica“, una “richiesta che avviene alla luce di un’incongruenza nella progettazione“.

Smentite quindi le rassicurazioni fatte dall’amministrazione in questi mesi
La Regione conclude: “L’affermazione che nell’area non siano presenti recettori nelle immediate vicinanze non è corretta: – si fa riferimento nella Via – le case più vicine sono a meno di 300 metri dalla radice di Ponte Somalia. Considerando che molte delle sostanze movimentate evidenziano indicazioni di pericolo per un’esposizione in fase gassosa, si ritiene che non siano stati forniti elementi sufficienti per una valutazione di non significatività“.
Parafrasando, si arriva quindi a dire che il Comune potrà proseguire solo facendo attente valutazioni di rischio alle sostanze movimentate in quanto evidenziano seri rischi in esposizione.
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