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Il Direttore Generale di Spediporto, Giampaolo Botta, parla della situazione attuale del Porto di Genova e della carenza di personale.
Nonostante le sue enormi potenzialità, il Porto di Genova, il più grande d’Italia con i suoi 7 milioni di mq, sta affrontando difficoltà non indifferenti che stanno avendo ripercussioni sulla città.
Giampaolo Botta afferma che le cause di questa fase negativa sono da ricercare nella carenza di personale e nelle criticità a livello delle autostrade che, con code e cantieri, rendono difficile raggiungere il Porto.
“Genova viene snobbata – dichiara il Direttore Generale di Spediporto – è difficilissimo trovare candidati per ricoprire i ruoli scoperti e spesso determinanti per l’operatività del Porto, come gli operatori delle dogane o degli uffici sanitari di controllo della merce. Anche se ci sono concorsi pubblici, i candidati arrivano, ma restano per periodi brevi e poi se ne vanno. Genova e la Liguria sono come isole, anche se felici per la loro bellezza, ma isole, a causa della scarsa raggiungibilità, il che fa sì che nessuno voglia venire a lavorare qui.”
Giampaolo Botta continua dicendo che ci sono oltre 120 ruoli scoperti oggi che riguardano controlli fondamentali per la merce, il che rallenta il traffico poiché deve attendere tempi più lunghi vista la carenza di personale, e il porto perde competitività. La situazione caotica delle autostrade, con cantieri e code, gioca un ruolo determinante, purtroppo, in questa situazione.
Porto di Genova: scenari futuri
Il Direttore Generale di Spediporto afferma che in questa primavera il traffico è sonnolento e non ci sono dati incoraggianti né per l’import, né per l’export, sia a livello del Porto di Genova, ma anche in generale. Si spera in un rilancio delle attività a partire dalla seconda parte dell’anno. La situazione internazionale, con il conflitto in Ucraina, ha un forte peso in questo contesto.
Nonostante il contesto così delicato, ci sono spiragli di speranza, seppur ancora lontani. Giampaolo Botta rivela che dal punto di vista progettuale il Porto di Genova si sta strutturando per le sfide future, pensando alla diga ma anche alle infrastrutture ferroviarie. C’è un grande interesse delle aziende per la parte ex-Ilva. La comunità degli operatori portuali ha voglia di dimostrare quanto Genova possa dare a livello nazionale, dal punto di vista della sua centralità sui mercati.
Guardando al futuro, il Direttore di Spediporto lancia due appelli importanti: “È necessario essere uniti come operatori e cercare di sostenere il grande sforzo che le amministrazioni e i grandi gruppi mettono ogni giorno per affrontare le sfide quotidiane dei traffici. Per quanto riguarda la città, la speranza è che il Porto venga visto come un motore di economia, di idee e come la miglior risorsa della città.”
In conclusione, la situazione attuale del Porto di Genova sembra essere critica a causa della carenza di personale e delle criticità delle autostrade, ma ci sono progetti per il futuro e la comunità degli operatori portuali è determinata a dimostrare le potenzialità di Genova come centro di mercato. È importante che gli operatori siano uniti e sostenuti dalle amministrazioni e dai grandi gruppi per affrontare le sfide quotidiane dei traffici e che il Porto venga visto come un’importante risorsa per la città.
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