Le aree siderurgiche di Cornigliano continuano a destare attenzione e le manifestazioni di interesse salgono a sei, confermando lo stato di assalto alle aree ex Ilva. L’attacco dello shipping all’acciaio continua, ma il Comune di Genova rifiuta questa chiave di lettura e usa una delle ultime due istanze arrivate a Palazzo Tursi per ribadire che logistica e produzione industriale “possono convivere e, in prospettiva, svilupparsi insieme“.
Gli ultimi a fare richiesta per le aree più chiaccherate del genovese sono Cosco e Gmt-Csm.
Le proposte riflettono il dualismo shipping-industria sulle aree ex Ilva
Cosco – il colosso statale di Pechino, cruciale nel progetto Via della Seta del leader Xi – non ha presentato un progetto dettagliato, ma una lettera in cui dichiara di condividere la volontà dell’amministrazione di destinare nuove aree alla logistica. L’interesse di Cosco è, come da loro stessi dichiarato nella manifestazione di interesse, “nell’ottica di un investimento presente e futuro sul territorio ligure, con importanti progetti quale la creazione di un autoparco, fondamentale sia dal punto di vista logistico, di sostenibilità cittadina e di occupazione”.
Secondo alcuni, Cosco guarderebbe a spazi per 50-100 mila mq, sui quali organizzare attività logistiche con relativi magazzini.
Gmt rileva, invece, come la costruzione del tunnel sub-portuale comprometterà la loro attività. Il big ha espresso la volontà di disporre di una superficie compresa tra i 70.000 e i 110.000 metri quadrati, di cui 40.000 coperti. Il gruppo Steinweg – GMT, ha invece fatto una proposta dettagliata al Comune in merito ai propri progetti. La loro stima è di impiegare 70-80 lavoratori, “costituiti da personale Csm integrato da lavoratori siderurgici adeguatamente formati poiché l’attività di Gmt-Csm potrebbe essere il trait d’union tra le aree ex Ilva, il polo logistico e l’attività di Acciaierie d’Italia”.
Steinweg opera nel settore metalli non ferrosi, ferro leghe, rottami, acciai.
L’opinione del Comune di Genova
Sul dossier relativo alle aree ex Ilva, sta lavorando Davide Falteri, consigliere delegato ai nuovi insediamenti industriali. “L’interesse manifestato da Cosco è ancora di massima e noi incontreremo prestissimo il gruppo per meglio comprendere e soddisfare le esigenze – spiega l’amministratore -.
La richiesta di Csm Gmt invece è completa e ben si inserisce nella nostra visione, che non è quella di contrapporre la logistica alla politica industriale siderurgica. Questo dualismo non esiste, va superato. A Cornigliano si tratta semplicemente di capire, tutti insieme e con le opportune verifiche, se i residui spazi che non saranno utilizzati da Acciaierie d’Italia possono essere recuperati e destinati alla crescita di una logistica qualificata. A Genova la logistica ha bisogno di crescere e per farlo ha bisogno di spazi dotati di banchine e con reti ferroviarie vere. Noi pensiamo che una convivenza sia possibile, che possa essere addirittura fonte di collaborazione, basti pensare a Gmt Csm che trattano materiali ferrosi e siderurgici“.
ADL (autorità del sistema portuale del mar Ligure) ha già chiarito che il milione di mq di aree in concessione a Cornigliano non è negoziabile. Questo è dato in funzione della ricapitalizzazione e del piano industriale di decarbonizzazione.
I sindacati sostengono che la siderurgia debba essere prioritaria, in funzione della maggiore densità occupazionale che è in grado di garantire l’industria rispetto alla logistica.
Le altre manifestazioni di interesse alle aree ex Ilva
Prima di Cosco e Gmt-Csm si erano fatti avanti Msc, Ignazio Messina, Number 1 Logistics Group e Interglobo, come dichiarato nei report. Le loro richieste contano complessivamente 270 mila mq (di cui 200 mila mq Msc da sola, con 290 posti di lavoro in progetto).