In merito all’ordinanza antismog del Comune di Genova che entra in vigore oggi, mercoledì 1 marzo, l’Automobile Club Genova considera fondamentale e necessitato l’obiettivo di prevenzione e riduzione dell’inquinamento atmosferico a tutela della salute pubblica, comprende e condivide l’impostazione di massima delle misure adottate, apprezzando in particolare le modifiche dell’ultima ordinanza che ha “ridefinito” la mappa delle restrizioni con la divisione di Genova in due zone e prevedendo deroghe importanti legate a emergenze sanitarie, veicoli in attesa di consegna, “car pooling” e, fino al prossimo 1° luglio, per i veicoli commerciali (venendo giustamente incontro alle istanze dei commercianti, ma riteniamo un termine troppo breve).
L’Aci Genova, con tutte le sue delegazioni sul territorio, costituisce oggi più che mai uno sportello informativo di grande valore per tutta la cittadinanza che si sta rivolgendo agli uffici per avere informazioni in merito ai nuovi divieti.
Sul tema, alla luce della propria competenza specifica, l’Automobile Club Genova evidenzia anche due importanti aspetti. L’Aci è attento alla mobilità urbana anche dei veicoli storici, ponendosi come interlocutore delle istituzioni nazionali e locali con proposte e progetti a tutela della sostenibilità ambientale, dell’efficienza dei sistemi di circolazione urbana e del grande patrimonio storico automobilistico che il mondo ci invidia.
“Di fronte ai blocchi tout court a danno delle vere auto d’epoca – sottolineano Carlo Bagnasco e Alberto Campanella, presidente e vicepresidente di Aci Genova – la soluzione non può essere quanto finora proposto da alcune associazioni, ovvero consentire l’accesso ai centri urbani a tutti i veicoli dotati del certificato di rilevanza storica, in quanto lo stesso viene rilasciato ad ogni auto che abbia compiuto 20 anni, se ben conservata, indipendentemente dal modello. Ciò comporterebbe danni irreversibili in termini di inquinamento e congestione stradale, poiché almeno l’80% delle vetture con tale certificato è vecchio anziché storico, usato quotidianamente senza alcuna accortezza perché di discutibile valore. E’ invece fondamentale una selezione più efficace – prosegue Bagnasco – autorizzando l’ingresso nei centri urbani ai soli modelli elencati nella Lista di Salvaguardia, redatta da ACI Storico in collaborazione con autorevoli esperti e le più rappresentative sigle del settore. Con questo criterio stringente ed oggettivo, avrebbero semaforo verde solo il 20% delle auto che nell’ultimo triennio hanno conseguito il certificato di rilevanza storica annotato sul documento di circolazione”.
Un’altra considerazione va fatta. Uno studio di ARPA Lombardia, stima che una autovettura diesel con 22 anni di età (una Euro 3 del 2001) percorre annualmente 1043 km contro i 22325 di un’auto diesel di un anno. E’ quindi vero che una Euro3 Diesel emette di più, per km percorso, ma mediamente percorre molti meno chilometri di una auto Euro 6 Diesel.
“E’ una misura sicuramente importante ma forse non così efficace come si può immaginare”, evidenzia Raffaele Ferriello, direttore di Aci Genova.
“Come evidenziato dall’area professionale tecnica di Aci, le emissioni in termini di NOx cioè di ossidi di azoto sono 0,50 g/km contro gli 0,08 g/km di una Euro6: cioè 6,25 volte maggiori. Ma le auto Euro 3, cioè auto con 20 anni di età, hanno percorrenze annue fino a dieci volte inferiori rispetto a una auto nuova. E questo va sottolineato per poter comprendere al meglio l’efficacia dell’ordinanza”.
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