Per analizzare i traffici della portualità italiana durante il 2022 è necessario prendere in considerazione i fattori che hanno determinato l’andamento incerto di questo comparto.
Di sicuro hanno influito la fragilità dei mercati finanziari, i fenomeni inflattivi, i crescenti costi energetici. Le dinamiche geopolitiche internazionali difficili da prevedere – ad esempio a causa della guerra in Ucraina – hanno altresì determinato una costante evoluzione e ridefinizione delle catene logistiche.
Se il porto di Venezia nel primo semestre del 2022 ha registrato una crescita a doppia cifra, nei mesi successivi ha visto assestarsi i valori relativi alla movimentazione delle sue merci su un positivo ma più contenuto +1,5% di tonnellate rispetto al 2021.
Nel dettaglio vediamo che il settore rinfuse solide rimane trainante con un +10,1% rispetto al 2021 e si registra una crescita del +152,8% nella movimentazione di rinfuse cerealicole. Ciò è dovuto al fatto che il porto è stato tra i primi scali ad aver accolto navi ucraine transitate dal mar Nero in forza degli accordi internazionali siglati per superare il blocco navale russo. Venezia è stata inoltre protagonista – nel corso del 2022 – dell’iniziativa Ukraine Solidarity Lanes promossa dalla Commissione Europea per consentire alle derrate alimentari provenienti dall’Ucraina di essere esportate via terra.
La crisi energetica
L’attuale crisi energetica contribuisce al considerevole aumento del traffico di carbone (+105,4% sul 2021): un dato in linea con le esigenze produttive, dirette e indirette, del Paese e dell’Europa che ha aumentato del 34% le importazioni di questa fonte energetica nel corso del 2022).
Questo incremento potrebbe consolidarsi nei prossimi mesi o almeno fino a che sarà completata la transizione energetica dell’economia nazionale a favore di fonti energetiche transizionali, come il gas, e naturali. Le merci del comparto general cargo tengono con un +3,1% e in particolare quelle trasportate via ro-ro (+13,3% sul 2021).
Registrano una flessione, invece, le rinfuse liquide che risentono della perdita di oltre 831 mila tonnellate di prodotti petroliferi raffinati rispetto al 2021. Il fenomeno, a carattere progressivo, è dovuto all’abbandono dei prodotti petroliferi legato alla trasformazione in chiave green del polo chimico di Porto Marghera. Il dato sui contenitori vede una leggera crescita: quasi 534 mila Teu un +3,9% rispetto al 2021. Le toccate di navi crescono del 12,5% rispetto all’anno precedente e raggiungono le 2.829.
Venezia punta all’efficientamento: la sfida del futuro
Un dato forte è quello relativo al traffico passeggeri con +77% per quello locale/traghetti e +712% per quello crocieristico.
L’Autorità di Sistema Portuale (AdSP) attribuisce il significativo incremento al suo intenso lavoro di riorganizzazione del settore condotto a seguito delle indicazioni governative che nel 2021 hanno rivoluzionato l’industria crocieristica veneziana.
Quel che è certo è che il clima di incertezza internazionale e l’aumento dei costi dell’energia contribuiscono a disegnare uno scenario complesso e in continua evoluzione per quanto riguarda i traffici portuali e le attività logistiche in genere.
I porti – snodi primari delle catene logistiche – attraversano una situazione di forte stress. Devono altresì essere in grado di reagire velocemente alle variazioni dei mercati per riposizionarsi rispetto alle esigenze del territorio e ai concorrenti nella competizione globale. Per fare ciò è necessario rimuovere alcuni ostacoli e puntare su quanto è in grado di migliorare i servizi.
Venezia mira all’efficientamento, sia in termini di servizi portuali, sia sul fronte del porto regolato con un percorso di avvicinamento a una gestione h24 dei flussi che tenga conto della variabile MoSE. La digitalizzazione e il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi ferroviari giocheranno inoltre un ruolo determinante per superare tutte le prossime sfide.
“Sfide che possono essere realizzate mediante una proficua sinergia tra privati ed istituzioni, specie quelle locali”, commenta Marco Grandesso CEO di E.A.A.M.S. “E’ importante che i buoni propositi possano trovare un terreno fertile per essere messi in atto – prosegue Grandesso – ci sono problemi, come ad esempio lo scavo dei canali di accesso al porto, che si protraggono da troppo tempo e che devono necessariamente essere risolti per garantire un circolo virtuoso.”

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