La storia di San Valentino, il vescovo decapitato
Il 14 febbraio si celebra l’amore: è il giorno di San Valentino e già dai primi del mese negozi, bar e ristoranti sono un tripudio di cuoricini, orsacchiotti e stucchevoli promesse.
Promesse di che cosa? Di amore, possibilmente eterno. Proprio oggi, nel nostro bel mondo dove dalla guerra in Ucraina al Festival di Sanremo notizie ed emozioni durano il tempo di un post.
San Valentino si festeggia in gran parte del mondo – è ritenuto illegale in diversi paesi mediorientali, arabi e in Russia – soprattutto in Europa, America ed Estremo Oriente.
Festa degli innamorati, prende il nome dal santo e martire cristiano Valentino da Terni.
Istituita nel 496 d.C. da papa Gelasio I, sostituiva la festa pagana dei lupercalia con l’obiettivo di cristianizzare il rito per la fertilità.
San Valentino era nato a Terni nel 176 d.C. ed è morto a Roma il 14 febbraio 273.
Dopo essersi convertito al Cristianesimo viene ordinato Vescovo di Terni nel 197.
L’imperatore Claudio II cercò di convincerlo ad abiurare la propria fede, ma Valentino si rifiutò e tentò addirittura di convertire l’imperatore stesso.
Affidato ad una famiglia nobile, Valentino viene poi arrestato sotto l’imperatore Aureliano, martirizzato e decapitato.
Oltre ad essere il patrono degli innamorati, San Valentino è anche il protettore degli epilettici.
Ciò in base ad un’antica credenza medievale di origine tedesca dovuta all’assonanza del nome del Santo – in tedesco Valentin si pronuncia Falentin – con il verbo fallen che significa cadere.
Presso il Santuario delle Sette Chiese di Monselice a Padova si svolgeva la benedizione di San Valentino che avrebbe dovuto proteggere i bambini dalla sindrome del mal caduto. La ricorrenza è ricordata ogni anno dalla Lice, Lega italiana contro l’epilessia.
San Valentino protettore degli innamorati
Ma perchè San Valentino è il santo protettore degli innamorati? Numerose le leggende legate alla sua vita.
Si narra di una volta in cui il santo si avvicinò ad una coppia che stava litigando: porse loro una rosa e li invitò a tenerla con le mani. Subito dopo pare che i due innamorati si siano riconciliati.
Da qui l’usanza di donare una rosa o dei fuori al proprio partner e di festeggiare il santo in grado di proteggere le unioni.
Ma che cosa succede il 14 febbraio per tutte quelle unioni non politically correct?
Lui che ama lui, lei che ama lei, lui che sta diventando lei ed ama lui e via dicendo?
Accade che in virtù del dio denaro il 14 febbraio va bene tutto.
Si accettano coppie etero, coppie gay, coppie di transizione: via libera a regali, aperitivi, cene e dopocena.
La festa di San Valentino accetta di buon grado l’amore fluido, ma solo per un giorno.
Cronache di ordinaria omofobia
E durante gli altri 364 giorni dell’anno che cosa succede in Italia?
Ce lo racconta Cronache di ordinaria omofobia, il progetto nato nel 2013 su iniziativa di Arcigay per monitorare e rendicontare gli episodi di violenza – perlomeno quelli noti – che avvengono ogni giorno nelle città italiane.
Dal 2012 al 5 ottobre 2020 sono stati censiti 876 episodi di aggressione, per un totale di 1.166 vittime, ma i numeri sono ovviamente maggiori.
L’iniziativa di Massimo Battaglio e altri volontari di varie associazioni ha portato alla creazione di una rete di segnalatori e raccoglitori di informazioni per sistematizzare le conoscenze su casi e vittime di discriminazione omofoba.
Importante monitorare quanto accade e pubblicare regolarmente dati, analisi e riflessioni.
In questo momento storico dove pare concretizzarsi una minaccia dei diritti su più fronti: omosessuali, aborto, immigrati, è doveroso mantenere alto il livello di guardia.
E ricordare che garantire un diritto ad alcune fasce della popolazione non significa togliere un altro diritto ad altri cittadini.
Se è possibile abortire significa anche che chi non vuole optare per questa scelta è naturalmente liberissimo di farlo. Ma perchè, invece, chi è contrario all’aborto vuole negare ad altri questo diritto?
Rosa Chemical a Sanremo: dopo le polemiche arriva il bacio a Fedez
Lo stesso ragionamento vale per le coppie omosessuali. Eppure la deputata di Fratelli d’Italia Maddalena Morgante ha persino chiesto alla Rai di non far partecipare Franco Rosati in arte Rosa Chemical al Festival di Sanremo.
“Rosa Chemical ha intenzione di portare in gara il sesso, l’amore poligamo e i porno su Onlyfans. L’ennesimo spot a favore del gender.”
E invece Rosa Chemical ha partecipato eccome a Sanremo. Con la sua Made in Italy e il bacio a sorpresa a Fedez ha spiazzato tutti: “Questo è il festival dell’amore.”
Chissà se l’onorevole Morgante l’ha guardato il Festival dell’amore. Giovane – ha 41 anni – fa l’avvocato. Avesse qualche anno in più, certo si ricorderebbe Freddy Mercury a Sanremo e poi David Bowie, Boy George, i Village People, i Bronski Beat, Elton John, i Frankie goes to Hollywood e via di seguito.
Diana Ross quando cantava I’m coming out invitava ad essere se stessi e a “gettare le catene della vergogna”.
E Gloria Gaynor – autentica icona gay- fece diventare I am what i am un successo internazionale.
Si potrebbe andare avanti con foto di look dell’epoca – che non l’hanno inventati i Måneskin gli uomini truccati – e con i testi di canzoni che hanno aiutato milioni di persone a capire di non essere sole nella loro condizione.
Basterebbe comunque che l’onorevole Morgante si ricordasse Mahmood e Blanco l’anno scorso a Sanremo quando hanno cantato Brividi e garantito pari dignità all’amore etero e gay.
L’arte e l’amore sono liberi e appartengono a tutti
La musica, in quanto arte, deve poter garantire la massima libertà di espressione. E se non tutti i cantanti e i loro testi sono di nostro gradimento, possiamo scegliere se ascoltarli o meno.
Interessa, piuttosto, che anche su un palco come quello di Sanremo passi il concetto di inclusività e di accettazione del prossimo.
Un po’ la stessa cosa che ci si aspetterebbe dalla Festa di San Valentino.
Ben vengano i festeggiamenti con regali, aperitivi e cene.
Ma cerchiamo di mettere a frutto questa occasione: facciamo in modo di abituarci un po’ di più e sempre di più a vedere coppie gay in giro, fino a quando non ci appariranno “normali” come quelle etero.
Perché questi rigidi schemi culturali non producono nulla di buono e servono soltanto a tenere a bada paure e fantasmi dei benpensanti.
L’amore è un sentimento universale che ci coinvolge tutti. E noi non siamo nessuno per dire chi se lo merita e chi no.
Buon San Valentino a tutti!
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Photo Credit Adolescenti Stock, Il Santo del giorno, Open