Ritornano i commenti su una delle opere più discusse del Comune di Genova: sto parlando dello SkyMetro, un prolungamento sopraelevato della attuale metropolitana del genovese, finalizzato a rilanciare i collegamenti tra il resto della città e la Val Bisagno.
Il progetto, soprannominato “Ecomostro” da parte di associazioni come Legambiente e MobiGE, non ha il benestare nemmeno dei residenti.
Alla convocazione fatta nel Municipio di Bassa Valbisagno alle 8.30, poco meno di un centinaio di residenti hanno risposto – secondo l’opposizione per via dell’orario – e a loro l’Assessore ai Trasporti Matteo Campora ha spiegato:
“Da Brignole si arriverà fino alla stazione di Marassi che sorgerà in sponda destra, dopodiché si attraverserà il torrente in diagonale e si proseguirà sullo stesso lato fino al capolinea a monte”.
Alla domanda sul perché non far passare il tracciato dello SkyMetro sulla sponda sinistra, l’Assessore ha illustrato il problema delle falde acquifere – già evidenziato durante il dibattito in commissione da Sabina Leale del comitato Contro la cementificazione di Terralba – che impediscono anche un eventuale progetto sotterraneo.
Il tracciato dello SkyMetro – o Skytram, molti usano ambedue i nomi – non dovrebbe quindi toccare Corso Galliera ma bensì Via Canevari.
Conferma essere in svolgimento l’analisi di questa opzione Alberto Bitossi, responsabile di progetto.
Campora però non si ferma qui e dichiara:
“Non ci saranno piloni nel Bisagno perché bisognerà rispettare il piano di bacino, c’è stato un confronto con la Regione. Nessuno potrebbe autorizzare un carico idraulico sul torrente”.
Quando vedremo quindi il lavoro compiuto?
Per fine 2023 si attende il termine dei progetti e degli studi preliminari. Attendiamo ovviamente anche altre proteste da parte di ambientalisti e residenti della zona, ma al momento è tutto.
Arianna Ranocchi