Quello che si è svolto oggi nell’iconica Sala delle Grida del Palazzo della Borsa di Genova, è un evento dedicato ai nuovi paradigmi per la creazione del valore negli attuali contesti macroeconomici di mercato.
Le riflessioni sono state guidate da qualificati interventi e supportate dai risultati emersi dall’Osservatorio Deloitte Private sulle aziende liguri e da uno studio di Gabetti Property Solutions sulle tendenze del mercato immobiliare come indicatore del potenziale di sviluppo di un territorio.
Gli oneri di apertura sono stati fatti dal Presidente della Camera di Commercio Luigi Attanasio, del cui intervento va ricordata la chiusura iconica:
“Ai Genovesi: stiamo lavorando bene! Bene, ma con tante cose da fare”
Il quesito che quindi si è posta la platea è: cosa sta andando bene e cosa c’è da fare?
Dopo Attanasio ha preso la parola l’Assessore Mario Mascia, che fornisce una prima risposta alla domanda, evidenziando il risultato eccezionale ottenuto con le nuove reti di cavi e introducendo la Genoa Business Unit, uno strumento pensato per facilitare l’ingresso di attività nel genovese.
Ma ecco uno dei principali player dell’incontro: è intervenuto subito dopo Eugenio Puddu.
Il Partner Deloitte, nonché responsabile del progetto Why Liguria, ha spiegato come le basi della creazione del valore evidenziati da studi sui profitable growers siano:
– l’azione attiva dell’azienda sul territorio
– la risposta del territorio
I tratti comuni a chi si è trovato in crescita sono: gli investimenti nel digital (93%), investimenti in comunicazione trasparente (90%), investimenti in Cyber-Data Security (89%), investimenti in salute e sicurezza (72%), pianificazione in attacco (85%) e l’obiettivo primario della sostenibilità ambientale.
L’osservatorio Deloitte ha studiato 4736 aziende liguri dal 2017 al 2021: ecco i risultati.
Per spiegare invece il secondo termine di paragone di Puddu – la risposta del territorio – è intervenuto come secondo player un nome di eccezione: il Vicesindaco Pietro Piciocchi.
Il Vicesindaco, dopo aver specificato che è dovere anche dell’amministrazione pubblica crescere creando valore, è andato subito alle infrastrutture: terzo valico, gronda e diga sono le prime citate. Piciocchi cita poi il nodo ferroviario, la riqualificazione di Certosa e Campasso, per arrivare a parlare di trasporto pubblico, allungamento della metro genovese e skymetro.
L’insieme dei progetti è decisamente ambizioso, ricco e donerà un nuovo viso a Genova, ma quali sono i contro?
Da aprile/giugno 2023 abiteremo tra i cantieri, ma il Vicesindaco ha assicurato che la pazienza e la collaborazione della cittadinanza saranno ripagate.
I progetti per le infrastrutture genovesi sono ancora più ampi di quanto la platea potesse aspettarsi: dopo il WaterFront di Levante partirà anche quello di Ponente; in Piazzale Kennedy è previsto un parco cittadino delle dimensioni di quello di Nervi; sono previsti lavori a Palmaro e Sampierdarena; una rivalutazione di Via Fieschi -a breve il bando- in cui si è pensato anche all’abbattimento delle Torri.
Chiude questo importante elenco il progetto della funivia, con cui il Vicesindaco Piciocchi ha un attimo di commozione poetica legato all’immagine del mare e della terra, che si richiamano eternamente in Liguria, collegati dai progetti citati.
La terza importante voce dell’incontro è Roberto Busso, CEO del Gabetti Group – ufficio studio del mercato immobiliare.
Busso evidenzia, accompagnato da numeri decisamente convincenti, quelli che ha studiato essere i fattori di crescita del genovese:
– università e formazione
– tessuto imprenditoriale
– movimenti turistici – evidenziato il dato per cui il 14% dei turisti internazionali in Liguria sono americani, tendenzialmente altospendenti
– la libera ricerca di ispirazione da modelli già esistenti, come Barcellona e Marsiglia per i WaterFront.
Prima delle tavole rotonde subito successive con diverse aziende liguri ( Villa Montallegro, Chief HR, Chairman Imagro, Renzo Piano Building Workshop, Gruppo Viziano, Premuda, Alifood, Chairman Gruppo EcoEridania, Generale Conserve) è stato dato un dato incredibile: le stime di rialzo delle quotazioni liguri per i prossimi 10 anni sono del 30%.
Ma per riprendere le parole di Luigi Attanasio, questa prospettiva risulterà solo se l’impegno in questa direzione continuerà ad essere attivo.
Arianna Ranocchi
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