Il paesaggio della Lunigiana è l’ambientazione principale, un vero e proprio soggetto della narrazione, dell’ultimo libro del collettivo bolognese Wu Ming, “Ufo 78” (Einaudi Stile Libero Big), che torna all’ampio respiro della prova letteraria d’apertura “Q”, romanzo storico del battesimo seppure firmato all’epoca – circa vent’anni or sono – con lo pseudonimo aperto Luther Blisset.
Non a caso, insomma, il libro verrà presentato anche ad Aulla, sabato 11 febbraio alle ore 16.00, presso la sala consigliare del Comune, a cura del circolo Arci “Agogo”, e l’appuntamento prevede la partecipazione straordinaria di Manuele Giannini della band cult Startfuckers/Sinistri (nei saluti del testo Giannini è citato e ringraziato proprio per la consulenza utile alla “reinvenzione” fantastica del territorio lunigianese all’interno del corposo romanzo.
Fatta eccezione per il protagonista della trama, Martina Zanka (nome d’arte dell’ex giornalista e partigiano Zanchini), la Lunigiana è sicuramente il soggetto più caratterizzato.
Zanka supera questo lo spazio terrestre lunigianese solamente in quanto, essendo una persona in carne e ossa, è portato a termine da Wu Ming con tutte le sue doti e problemi psicologici e di dubbi, e di certezze (poche).
Di sicuro in quanto a forme d’ambientazione, la Lunigiana qui è più importante, decisiva, fondamentale, tratteggiata di più rispetto ad altri luoghi che spuntano fra le pagine.
Fra le stesse Torino, Carrara, Luni, Roma, Orbetello. Ma con tutto quel che arriverà fra Lucchesia e Garfagnana.
Tutto comincia dal Monte Quarzerone, in pratica altura di Forravalle e in vista di Rocca Tesana e Pian del Cielo, località messe sopra Aulla, in prossimità di Pontremoli, ma come fra le Apuane e l’Appennino, e fra Pontremoli e Fivizzano appunto. Dove questo romanzo, colmo di storia e fantascienza che si avvicendano e poi si abbracciano, conduce per mano il gruppo scout Agesci Carrara 4
Siamo nel 1976, quando dal gruppo spariranno per sempre i giovanissimi Jacopo e Margherita. Mentre lo scrittore Zanka è in fase di stesura del suo libro “Astronavi su Luni”, da consegnare al più presto al suo editore – colorato con l’omaggio a Repetti – dopo il suo nuovo viaggio proprio in Lunigiana.
Chiamato ad approfondire con un poco di fuffa in più il rapporto fra le statue stele del pontremolese e le prime apparizioni degli extraterrestri nella zona durante la Preistoria. Zanka è l’inventore della “paleocosmonautica”. Epperò Zanka è chiamato anche ad approfondire qualche aspetto del rapporto con suo figlio Vincenzo: non a caso ritiratosi per disintossicarsi dall’eroina in una comune dedicata alla dea Thanur, piazzata in uno dei tanti antichi possedimenti edificati dai cattivoni signori Malaspina.
Intanto in questo stesso periodo, o meglio soprattutto due anni dopo, a Torino gli ufologi fremono. In stato di felicità, visto che vivono in una delle città più magiche d’Europa. E fanno incuriosire addirittura un’antropologa.
Mentre ad Aulla vive perfino un “ufofilo”, ça va san dire, che se non fosse fricchettone si giocherebbe meglio la presenza a Sarzana del Santissimo Sangue di Cristo arrivato in ampolla a Luni. Siamo ancora al primo terzo di “Ufo 78”, è già il quintale di rimandi potrebbe essere sottolineato dalla presenza nello sviluppo di Spielber insieme a di Piero Chiara.
La svolta parte quando Zanka è spinto dal suo visionario editore a organizzare il convegno romano “Ufo 78”, appunto. Operazione che metterà tutt’insieme i manichini, dall’antropologa al fricchettone e agli altri ricercatori.
La colonna parte da Torino, passa Genova, facendo La Spezia ed entrando in Toscana.
A ogni fermata, dunque, sale un ricercatore, o un cercatore. Verso Roma. Dove comunque il giorno del convegno tutto dev’essere annullato, ché han rapito Moro.
Forse da qui, possiamo dire che la storia si fa più spazio nel romanzo: Pasolini e Curcio fra le citazioni, Moro, Andreotti, il compromesso storico.
Tutto è scansionato: sembra d’aprire un album di fotografie, più che continuare a leggere un libro. Senza scordare, a testimonianza dell’impegno civile e della militanza pura di Wu Ming il noto “decreto Moro”. In quello stato d’emergenza che fece anche repressione diffusa. In certi aspetti rimembrato da alcuni accanimenti dei giorni più bui dell’ultima, corrente, crisi pandemica. In questi scatti ci sono persino gli “amanti di litote”, l’aborto.
I carabinieri salgono alla Comune. Zanka sale ad Aulla per intervistare l’ultimo ufizzato, questi addirittura picchiato dagli alieni. I carabinieri cercano un terrorista e trovano piccole quantità di droghe. Zanka cerca altra fuffa e trova la spinta per cambiare radicalmente il suo libro. E la sua vita.
Ecco, quindi, che siamo a Gladio. Ai neri. Altro che le tirate del corriere cosmico d’Aulla che dall’oblò del suo Hallogallo vede tutto formato dagli esempi dei partigiani di queste montagne e dei libertari che in queste città si son battuti contro fascisti e tedeschi.
“Ufo 78”, di Wu Ming, Einaudi (Torino, 2022), pag. 520, euro 21.00.
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