Muore Luca Vialli

Addio a Luca Vialli, si è spento uno dei campioni più amati di sempre

Muore Luca Vialli a 58 anni: era il giorno che temevamo di più ed è arrivato puntuale e nero più che mai. E’ il giorno dei sogni che diventano coriandoli e cadono a terra. Il giorno in cui si saluta il più amato di sempre dalla Genova blucerchiata. E’ il giorno che speravamo non arrivasse mai, e quello che ci faceva più paura.

Questo nuovo anno segue il copione del precedente: continua a privarci di icone e a popolare il cielo di stelle, così dopo Mihajlovic e Pelé siamo costretti a salutare Gianluca Vialli.

Piange l’Italia e il mondo del calcio, ma la frattura più profonda è a Genova, dove la metà sperava ancora di veder realizzato il suo sogno, il nostro sogno, quello di tutti. Ma la sabbia nella clessidra stava finendo e certi sogni sono destinati a rimanere tali, con la malinconia e gli occhi disillusi che dicono “chissà come sarebbe stato”.

Così piange la Genova blucerchiata, ma anche quella rossoblù, perché di fronte a una leggenda non esiste colore e tutti si levano il cappello davanti al Vialli, prima uomo e poi calciatore.

Nato a Cremona il 9 luglio del 1964: i primi calci al pallone, le partitelle al campetto e poi l’avvio di carriera proprio a casa sua, nella Cremonese. Nel 1984 il visionario Mantovani lo porta alla Sampdoria, ha soli 20 anni ma con la penna in mano comincia a scrivere la storia, insieme al suo “gemello” Mancini. Farà sognare i tifosi blucerchiati fino al 1992, l’anno in cui l’incantesimo si ruppe.

La Bella Stagione

A Genova vince lo storico scudetto, 3 Coppe Italia, 1 Coppa delle Coppe e disputa la finale di Coppa dei Campioni nel 1992. Nella sua carriera va a segno 259 volte, con la Sampdoria segna 141 gol e la stagione dello scudetto è capocannoniere con 19 reti.

“Gli eroi son tutti giovani e belli” Luca Vialli lo resterà indelebile. Un ragazzo genuino e puro, quello delle smorfie e delle capriole, quello che ha reso memorabile la giovinezza di molti, che ha disegnato i sogni e poi li ha resi veri. Gianni Brera lo chiamava “Stradivialli” per evidenziarne la straordinarietà.

Per i blucerchiati con i capelli oggi brizzolati resterà per sempre “Uno di Noi”. Come quella volta, vi ricordate, dopo la vittoria con il Torino in Coppa Italia nell’88, il giornalista che cerca lo scoop su un eventuale trasferimento e Vialli che lo gela: “Ho già firmato” dice – “per chi?” chiede il giornalista – “Per Noi” risponde il numero 9.

Quanta spontaneità, quanta verità in due parole e 6 lettere. Oggi più che mai quei tempi sembrano lontanissimi, appartenenti a un’altra era, a un’altra dimensione.

Muore Luca Vialli: l’estremo dolore blucerchiato

Sono giorni cupi, in cui la famiglia blucerchiata si stringe. E no, non è irrisorio parlare di famiglia. Dopotutto piangiamo le stesse icone, abbiamo gli stessi ricordi, viviamo gli stessi sogni. Se questa non è famiglia è qualcosa che va ancora oltre.

Così oggi gli occhi sono umidi mentre il cielo è grigio da non so più quanti giorni. I blucerchiati dai capelli brizzolati sono costretti a salutare un sogno, che poteva permettere loro di rivivere una seconda giovinezza. E intanto stringono forte le mani dei più piccoli, di coloro che la storia l’hanno solo studiata e mai vissuta, e avrebbero tanto voluto avere una seconda occasione.

Oggi ci saluta troppo presto l’icona della gioventù di molti. Una persona che ha fatto tanto bene e ha regalato tanta gioia e come di consuetudine si saluta con altrettanto dolore. Perché la sabbia della sua clessidra poteva scendere più lentamente, perché tanta fretta e tanto dolore, a chi, voleva far sognare ancora.

Se ne va a 58 anni, dopo aver combattuto per 5 anni contro un cancro al pancreas che non gli ha lasciato scampo. Ci ha provato a tutti i modi a vincere la partita, in alcuni momenti sembrava avercela fatta. Sono memorabili le immagini della sua ultima gioia: la vittoria del campionato Europeo nel 2021 insieme al suo fedele Mancini e su quel campo maledetto di Wembley. Si parlava di famiglia, di chiusura del cerchio, di rivincita, anche se non era esattamente lo stesso.

Ma quella sera avevi vinto tu, avevamo vinto noi, e credevamo tutti di aver vinto una volta e per sempre.

Ciao Luca.

Francesca Galleano

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Info Francesca Galleano

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Francesca Galleano, 25 anni, laureata in Lettere e in Informazione ed Editoria. Appassionata di calcio, cultura, viaggi e fotografia. Caparbia, determinata e responsabile ma anche sognatrice e capace di stare contemporaneamente con i piedi per terra ma la testa tra le nuvole.

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