Silvia Salis, classe 1985, ex martellista e attualmente vicepresidente del Coni, ha condiviso la propria disavventura sui social, quando un tassista genovese avrebbe rifiutato un pagamento con il POS.
“Nel taxi vedo il Pos quindi chiedo di pagare con il bancomat, 32 euro” racconta. “Mi dice che no, che ora lui non è più obbligato, che è finita la pacchia delle banche, che a lui servono contanti”. Secondo la testimonianza della giovane donna, il tassista l’avrebbe presa a male parole, dando in escandescenza. “Di fronte alle mie obiezioni ha iniziato a urlare con arroganza che ora, lui, può fare come vuole, ora lui può fare, finalmente, come vuole.”
Dalla pagina Instagram dell’atleta arrivano anche delle parole conciliatorie. Silvia Salis tiene a precisare che un singolo tassista maleducato non rappresenti l’intera categoria, che si compone per lo più di gente per bene. “Innanzitutto, voglio ringraziare i taxisti onesti che svolgono un servizio pubblico indispensabile, e che si dotano degli strumenti per accettare ogni tipo di pagamento, e che sono la stragrande maggioranza. Segnalo, ad esempio, il taxista che ho incontrato al mio arrivo sabato all’aeroporto di Genova. A termine corsa gli ho comunicato che avrei pagato con la carta, e lui mi ha detto ‘Certamente signora, ma la invito a portare con lei del contante perché molti miei colleghi le faranno dei problemi”
La Coop risponde
Non si è fatta attendere la risposta della Coop dei tassisti genovesi, che esprime solidarietà a Silvia Salis e rammenta che accettare i pagamenti con il POS è obbligatorio.
“Ci scusiamo a nome di tutta la categoria ed esprimiamo la nostra ferma condanna dell’accaduto, stigmatizzando il comportamento di chi si rifiuta di accettare strumenti di pagamento digitali. A seguito della denuncia dell’episodio, abbiamo avviato una verifica interna per capire se il tassista che si è rifiutato di accettare il pagamento con il Bancomat faccia parte della nostra cooperativa e, in tal caso, siamo pronti a prendere gli opportuni provvedimenti disciplinari e a segnalare all’ufficio Autopubbliche del Comune di Genova per le sanzioni previste” commenta Valter Centanaro, della cooperativa Radio Taxi Genova. “Il POS a bordo è infatti obbligatorio per nostro regolamento interno dal 2015 e dall’aprile 2022 è previsto anche dal regolamento comunale del servizio. La nostra volontà, come 5966, è quella di procedere nell’accettare qualsiasi strumento di pagamento venga scelto dal cliente“
L’autista protagonista della vicenda, intanto, non si è fatto avanti ed è dunque impossibile sentire un’altra campana. Fonti interne al sindacato dei tassisti confermano che al momento non ci siano indizi sulla sua identità. Se alcuni autisti della cooperativa sono scettici sulla veridicità delle accuse di Silvia Salis, in molti, di contro, riconoscono che questi episodi, purtroppo, avvengono. Si tratta fortunatamente di una minoranza di maleducati. Chi non accetta i pagamenti elettronici verrebbe “visto male” anche dai colleghi. A tal proposito, viene fatto presente che è sempre possibile segnarsi il numero di licenza per portare avanti eventuali reclami. Spiace solo, a detta delle fonti, che le azioni di un singolo gettino discredito sull’intera categoria.