Sta facendo furore la notizia delle svastiche disegnate col pennarello nei bagni del liceo Cassini, fatto senz’altro gravissimo su cui si stanno versando fiumi di inchiostro virtuale. La vicenda è stata messa in un fascio insieme ad altre recenti manifestazioni di demenza come la scritta sulla serranda, decisamente più inquietante e su cui infatti sta indagando la digos.
L’episodio ha dato occasione di rispolverare tutta la retorica ideologica a diversi gruppi che da molto non toccavano palla, come il sindacato degli studenti(!), i famosi studenti medi, che ha giustamente dichiarato: fuori il fascismo dalla scuola, laddove trattandosi di svastiche avrebbero dovuto dire nazismo ma va be’. Mica potevano dire fuori i cretini dalla scuola, sai che eco nelle classi…
Sino a prova contraria riteniamo più utile inquadrare la questione in una prospettiva più probabile: emulazione ad opera di Bimbim*nkia con la deviazione della grafomania che fanno scarabocchi (sbagliandoli peraltro) con lo stessa cognizione di causa e convinzione di altri che scrivono “viva la f*iga” o perifrasi di “squadra fuori casa = sterco”.
Leggerezza che meriterebbe una punizione esemplare: dare il bianco nei bagni e guardare Schindler’s List finché non hanno capito che Israele è l’unica democrazia del medio oriente.
Potremmo spingerci oltre e osservare che forse questi temi, pur in uno dei migliori licei della Liguria, non sono stati sufficientemente trattati o compresi.
Oltre il danno la beffa: continua la parabola sfortunata delle organizzazioni postcomunista: sai che occhi di tigre se fosse successo prima delle elezioni?
E anche una bella tirata di orecchie — mica agli studenti per carità sennò piange sangue la statua della Montessori — ma ai colleghi delle varie testate, che si sono buttati a pesce sulla notizia senza nemmeno prendersi la briga oscurare le immagini dei simboli apologetici, contribuendo alla loro diffusione.
Immagine di copertina: tag illegale del writer “SvastiCarlo”