
“Malata” è la definizione più ricorrente a proposito della musica degli Acid Bath, nelle recensioni come tra i loro fans.
La band nasce in Louisiana, dalle ceneri di due gruppi i Golgotha ed i Dark Karnival nel 1991, riuscendo a creare un sound unico, dalla comunione di diversi stili, divenendo in breve tempo veri capiscuola.
Dopo un inizio votato maggiormente a sonorità vicine al grind ed al black metal, con questo nuovo lavoro l’accostamento principale è con il doom ed il thrash, il tutto suggellato dalla voce incredibile di Dax Riggs, in grado di passare da un cantato distorto, ad un croon bassissimo tra una nota e l’altra.
Malinconia, stupri, morte, abusi…questi sono i temi trattati nei loro testi, talvolta con sguardo disperatamente poetico (non a caso il cantante preferito di Dax, è il Robert Smith del periodo “Pornography”), mentre la chitarra acustica ci ipnotizza con un loop maligno in “New death sensation“, un alito freddo percorre la nostra schiena, per poi scaldarci con l’incalzante “Locust spawning“, e la voce straziante di Dax, come una lama affilata, martorizza le nostre anime.
L’intro di “Paegan love song“, è un doveroso omaggio ai sovrani del doom, i Black Sabbath, mentre le sonorità H.C./ grind, si riprendono la scena con “13 fingers” fino ad arrivare alla fine dell’album con “Dead girl“, dove Dax da’ nuovamente prova della sua maestria, ed un’atmosfera improvvisamente horror si impossessa della realtà.
Il cerchio, purtroppo, si chiuse con la dipartita del bassista Audie Pitre, deceduto a causa di un incidente automobilistico, ma consegnò questa band alla storia, dopo solo due album.
… Mentre ancora aleggia nell’aria una musica “malata”..
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VV.AA. “F/ear this!”, 1987 P.E.A.C.E.