La NASA punta sul prossimo 3 settembre per il lancio della missione Artemis I sulla Luna.
Il volo di prova, che non avrà equipaggio umano a bordo, mira a riportare l’uomo sulla Luna per poterla un domani usare come trampolino per future missioni su Marte.
Per la prima volta in 50 anni, dunque, la NASA ritenterà il viaggio sul satellite terrestre.
Il gigantesco razzo Space Launch System (SLS) doveva decollare il 29 agosto scorso dal complesso di Cape Canaveral, in Florida. Ma a causa di un problema tecnico ad uno dei motori il lancio è stato annullato all’ultimo minuto.
Il nuovo tentativo di lancio sembrerebbe ora fissato per sabato 3 settembre.
Artemis I: debutto problematico
E’ un debutto all’insegna dei problemi quello della missione Artemis.
Già in questa prima fase (ne sono previste tre) non sono mancati i colpi di scena e i cardiopalmi.
La partenza del razzo Space Launch System era prevista per il 29 agosto scorso ma a causa di un problema di “spurgo” in uno dei tre motori – che ha messo a dura prova i tecnici dell’agenzia spaziale americana – la NASA è stata costretta ad annullare il lancio all’ultimo minuto.
I guai sarebbero sorti 40 minuti prima del decollo. Più recisamente nel momento in cui gli addetti ai lavori hanno aumentato la pressione del carburante per “condizionare ” i motori del razzi.
Nonostante i numerosi tentativi di risoluzione del problema, i tecnici non sono riusciti a sistemare il guasto in tempo per evitare il rinvio del decollo.
L’Agenzia spaziale americana ora punta al 3 settembre come data per il nuovo tentativo di avvio della missione.
La missione Artemis e la sua importanza
Artemis I è una missione di prova cruciale, progettata per valutare le capacità del razzo SLS e della capsula per equipaggio Orion da sei persone, in vista del previsto ritorno dell’umanità sulla Luna per la prima volta in mezzo secolo.
Se avrà successo, gli astronauti saliranno a bordo di un volo di prova intermedio (missione Artemis II) lungo la stessa rotta di 40.000 miglia oltre la Luna e ritorno nel 2024.
Per poi atterrare nuovamente sulla Luna nel 2025 (missione Artemis III).
In quell’occasione – ha dichiarato la Nasa – tra l’equipaggio è già prevista la partecipazione di un astronauta donna.
Il contributo italiano alla missione Artemis I
Artemis I fa parte di un progetto ambizioso di cui la NASA va molto fiera.
L’orgoglio è però condiviso anche dal nostro Paese, la cui tecnologia ha contribuito alla costruzione della navicella Orion e del nano-satellito ArgoMoon in questa prima missione di Artemis.
La collaborazione fra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Leonardo e Thales Alenia Space, ha infatti contribuito a creare per l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) i componenti del modulo di Orion.
Mentre il nano-satellite ArgoMoon è stato realizzato da Argotec e coordinato dall’ASI.
L’amministratore della Nasa ed ex astronauta dello Space Shuttle Bill Nelson ha dichiarato:
“Questa è l’ora della generazione Artemis. Eravamo nella generazione Apollo. Questa è una nuova generazione. Questo è un nuovo tipo di astronauta”.
Per questo debutto, gli unici “membri dell’equipaggio” a bordo di Orion sono manichini destinati a consentire alla NASA di valutare le tute spaziali di nuova generazione e i livelli di radiazioni.
A tenere loro “compagnia” c’è un morbido giocattolo di Snoopy destinato a illustrare la gravità zero intorno alla capsula.
Artemis I: “Il sogno di una bandiera europea sulla Luna”
“Il volo spaziale è estremamente complesso e farlo per bene è molto più importante che farlo nei tempi previsti”
E’ quanto scritto nei giorni scorsi dall’astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa) Luca Parmitano su Twitter.
“Questo ritorno sulla Luna – ha aggiunto l’astronauta italiano – non sarà una semplice ripresa di quello che è successo negli anni Sessanta e Settanta, ma davvero un nuovo inizio. Per la mia generazione di astronauti il successo di questo lancio significherebbe la possibilità per alcuni di noi di avere un’esperienza mai vissuta da un europeo: quella di essere parte di un equipaggio che andrà intorno alla Luna e in futuro vedere addirittura una bandiera europea sulla superficie lunare“.
Foto di copertina: Wikipedia
Vittorio Dufour
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