Continuano gli sbarchi di migranti in Italia, ripresi in gran numero in questa estate 2022 dopo un periodo più calmo nel periodo pandemico.
Molti migranti, una volta sbarcati, cercano di ricongiungersi con familiari o amici residenti in altri paesi europei. Questo fa sì che il nostro paese venga visto quindi solo come una tappa intermedia di un viaggio più lungo. Un punto di passaggio verso le vere mete definitive.
Questo comporta dei flussi migratori quasi costanti. In Liguria non siamo estranei al fenomeno: nel ponente ligure, più precisamente nell’imperiese, il problema migranti è uno dei più grossi da gestire nonché quello forse più in vista a livello mediatico.
Ed è proprio di oggi la notizia dell’aumento dei flussi migratori a Ventimiglia.
Lo testimoniano crescenti segnalazioni di profughi alla barriera autostradale dell’A10 in attesa di salire su qualche rimorchio diretto oltreconfine o di proseguire a piedi verso la Francia.
Quella appena trascorsa, infatti, è stata una notte intensa per la polizia stradale di Imperia, che più volte è stata chiamata per una serie di avvistamenti.
Il numero di segnalazioni cresce in concomitanza con i nuovi sbarchi ma il modus operandi è sempre lo stesso. I passeur accompagnano piccoli gruppi di migranti alla barriera autostradale risalendo alcune scarpate che conducono direttamente al casello.
A quel punto aspettano che si fermi un mezzo pesante anche se è stato disposto il divieto di fermata, proprio per evitare queste evenienze e forzano il portellone posteriore.
Una volta fatti entrare gli stranieri – in passato sono stati stipati addirittura nello spazio ricavato sotto la pancia del rimorchio, dove vengono sistemati i bancali in legno – il passeur chiude il portellone e si allontana.
Il camionista è generalmente ignaro di qualsiasi movimento e spesso si accorge della loro presenza solo al momento di aprire il rimorchio.
Un tempo questo accadeva nel piazzale dell’autoporto, prima dell’ingresso in A10. Ma spesso capitava che i migranti salissero sul tir sbagliato, che anziché dirigersi in Francia, li allontanava ancora di più dalla frontiera, portandoli verso Savona o Genova.
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