L’appello di Emanuele Zacchini della Sfattoria degli Ultimi
Emanuele Zacchini è partito oggi dalla Sfattoria degli Ultimi di Roma Nord destinazione Parco della Maggiolina a La Spezia dove da settimane sono rinchiusi due mamme e sette cuccioli di cinghiali.
Dopo settimane spese per cercare di salvare i suoi animali, Emanuele ha deciso di portare il suo sostegno agli attivisti della città ligure.
“Bisogna salvare questi animali, è necessario fare il possibile. Vi prego venite in tanti qui al Parco della Maggiolina in Via Parma. Abbiamo bisogno di voi.”
Francesco De Giorgio: dalla Regione nessuna risposta
“Andate a La Spezia domani. In tanti e al mattino presto, mi raccomando!
Già alle 5.30 – 6 potrebbero infatti arrivare i veterinari per sedare gli animali e condurli direttamente al macello.”
Questo è l’accorato appello di Francesco De Giorgio, biologo, etologo, presidente dell’Associazione Sparta Riserva dell’Animalità. per cercare di salvare i nove esemplari di cinghiale rinchiusi nel Parco della Maggiolina.
La lettera al presidente Toti
“All’inizio di questa triste vicenda – che va ad aggiungersi a quella romana della Sfattoria degli Ultimi – avevo inviato una lettera di disponibilità alla Regione per ospitare gli animali presso il mio rifugio.
Indirizzata al Presidente Toti e all’assessore Alessandro Piana e al sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini.
La Regione non ha risposto: pare addirittura che abbia perso o non visto la Pec e il sindaco Peracchini ad oggi non rilascia nessuna dichiarazione in merito all’intera vicenda.”
Tra l’altro con il sostegno della LAV si era trovata una soluzione ottimale: i cinghiali potrebbero rimanere in via definitiva al rifugio grazie anche alle spese di mantenimento che la LAV è disposta ad accollarsi.
Quanto costa uccidere un cinghiale
Il capitolo spese cinghiali non è da dimenticare: tra abbattimento, analisi post mortem e smaltimento occorrono sui 400 euro a testa.
Perché allora optare per una soluzione violenta ed anche anti economica per i cittadini?
L’emergenza, già, siamo in perenne stato di emergenza. Adesso c’è quella della peste suina: cacciatori contro animalisti e viceversa. E i fondi arrivano…
Ma è possibile instaurare un dialogo costruttivo tra le parti? Ascoltare resoconti, testimonianze e perplessità?
Accogliere le richieste dei cittadini che da più parti chiedono che i cinghiali siano risparmiati?
“Andate a La Spezia domani, mobilitatevi tutti e ciascuno, per come gli è possibile, faccia la sua parte – prosegue De Giorgio – è fondamentale, si tratta di una questione etico culturale contribuire ad una diversa cultura dell’animalità.”
E’ la battaglia di tutti
Sì, è davvero importante manifestare il proprio dissenso per una cosa che potrebbe creare un precedente e mettere a rischio la convivenza tra noi e gli altri animali.
Questi modelli di violenza propinati ogni giorno sono assolutamente antipedagogici: inutile puntare il dito contro i social per tutelare le giovani generazioni dall’odio per poi costringerle ad assistere ad episodi di violenza gratuita ed ingiustificata.
Anche Vittorio Feltri fin dai primi giorni della vicenda romana aveva scritto un lungo post che concludeva con queste parole: “Se davvero si attuasse questa barbarie, si segnerebbe per sempre il punto di non ritorno tra la vera UMANITÀ, IL SENSO DEL DIRITTO, DELL’ETICA, DELLA GIUSTIZIA, E L’INGIUSTIZIA LEGALIZZATA.”
Questa battaglia riguarda tutti noi e le istituzioni devono necessariamente permettere un dialogo tra le varie parti. E’ impensabile procedere arbitrariamente. Con il rischio concreto di creare un precedente pericoloso.
E’ opportuno anche sottolineare che manca praticamente un mese al voto degli italiani: i politici vogliono davvero mostrarsi così assenti ed insensibili?
Una risposta dovrà pur arrivare: l’allerta è alta in vista della giornata di domani. Tanti i cittadini che anche attraverso i social cercano di fare sentire la propria voce.
E di salvare creature innocenti dalla violenza dell’uomo.