In questa torrida estate la costa Ligure offre rifugio a numerosi bagnanti grazie alle spiagge, ma anche per insenature, anfratti e grotte.
Non è raro che il mistero e la leggenda entri nella storia di queste meraviglie della natura.
Una delle grotte più affascinanti è la Grotta delle Fate e, se volete raggiungerla, dovete seguire il percorso della via Romana che si addentra nella Valle Ponci sopra Finale Ligure.
Si narra che tanto tempo fa in una casetta sopra la grotta vivesse una famiglia povera con un bambino malato. La gente del posto sosteneva che in quella grossa succedessero cose strane e nessuno osava avvicinarsi.
La famiglia invece andava d’accordo con le particolari abitanti della grotta: le fate!
Le fate e la famiglia si scambiavano favori come accade tra buoni vicini e un giorno, vedendo il bambino malato, le fate decisero di donare alla madre un unguento magico.
Si raccomandarono più volte con la donna di spalmarlo sul petto del piccolo, ma di non dirlo a nessuno perché era un unguento magico riservato solo per loro.
Tuttavia la madre, che era una donna molto generosa, sapeva che molti bambini in paese erano malati e si premurò di curarli con il miracoloso unguento avanzato dal figlio.
Le fate si arrabbiarono, ma decisero di dare alla donna una nuova possibilità in occasione della successiva malattia del marito.
Le fate diedero di nuovo l’unguento e questa volta la donna rispettò la promessa. Così le fate rallegrarono il focolare della casetta con canti dolci e festanti e facevano regali al bambino.
Qualche tempo dopo il paese fu investito dalla carestia e la donna chiese aiuto ancora alle fate che le diedero una pagnotta magica.
Anche questa volta si raccomandarono di non farlo sapere a nessuno, perché questo pane particolare aveva il dono di moltiplicarsi ogni volta che veniva mangiato.
La donna sfamò la sua famiglia, ma troppo buona di cuore, non se la sentì di lasciar morire i suoi compaesani e così diede da mangiare alle altre famiglie.
Fu così che le fate si arrabbiarono che fecero sparire il dono prezioso, tanto che se ne andarono facendo morire di fame il marito e il figlio.
La donna morì dal dispiacere.
Le fate sono essere gentili ma anche capricciose e imprevedibili.
Ancora oggi in alcune notti se si passa davanti alla grotta si può ancora udire il sottile eco di voci femminili…