Conferenza stampa a sorpresa annunciata per domani dall'(ex?) presidente di Regione Liguria Giovanni Toti che, ricordiamolo, fu pioniere degli esuli di Forza Italia. Sarà l’ultimo a buttarsi a sinistra? Un parlamentare Ligure “di peso” — non è bodyshaming, si intende peso politico — potrebbe essere utile alla regione e quidi al paese. È per questo motivo che intende lasciare il certo per l’incerto?
Dopo lo stillicidio di parlamentari degli ultimi giorni, il richiamo delle Sirene capitoline potrebbe averlo sedotto al punto di abbandonare l’amata Liguria al propio destino?
Le dichiarazioni degli ultimi giorni e il nervosismo di alcuni collaboratori —presumibilmente quelli che non avranno un posto al sole — sembrano suggerirlo.
Toti:
09 luglio
“Italia al Centro farà agenda per uscire da gioco delle coppie e alleanze”
“Faremo un programma per uscire dal gioco delle coppie e delle alleanze. Oggi parliamo di cosa serve al Paese, come politica industriale, finanziaria, estera, economica, ambientale, diritti delle donne. Tutti grandi temi che sono sul tavolo ma che lasciano il campo sulle geometrie su centri e centrini.”
22 luglio
“La giunta non è a rischio” (dopo aver votato mozione PD)
25 luglio
“Non è scontato nulla, non so neanche se il centrodestra esista”
Affascinati dall’agenda di Carlo Calenda — cioè quella di Draghi ed unica possibile — Toti e gli altri liberali conservatori tentati dalla svolta, dovranno superare agosto e alcune difficoltà: smanie di protagonismo, veti incrociati, spartizione degli gli indecisi, moltiplicazione dei pani e dei pesci. Infine dovranno stabilire una linea d’intesa con il PD. Un Partito serbatoio di voti, che non contento di aver rincorso con occhi di tigre i 5stelle, continua ad avere un dialogo privilegiato con cespugli extraparlamentari, apparati delle religioni emergenti, contestatori a prescindere e nichilisti. Auguri.
Nel mentre che il centro s’inventa, le politiche di settembre si configurano come un derby rossi contro neri:
Prima Supermedia tra i sondaggi:
Nelle ultime 2 settimane crescono di circa un punto sia FDI che PD, calano Lega, M5S e Forza Italia.
A livello di coalizioni, considerando quelle del 2018 in attesa di quelli effettivi, il centrosinistra “centrista” (PD + IV + AZ/+Eu) supera ben il 30%, 16 punti dietro al centrodestra (46,2%).
SUPERMEDIA LISTE
FDI 23,3 (+0,9)
PD 22,8 (+1,1)
Lega 13,7 (-0,9)
M5S 10,1 (-1,1)
Forza Italia 7,8 (-1,0)
Azione/+Europa 4,9 (-0,2)
Italia Viva 2,7 (+0,1)
Verdi/Sinistra 4,1 (-0,1)
Italexit 2,8 (+0,2)
Art.1-MDP 1,8 (-0,2)
SUPERMEDIA COALIZIONI (politiche 2018)
Centrodestra 46,2 (-1,0)
Centrosinistra 30,3 (+1,0)
M5S 10,1 (-1,1)
LeU 3,6 (-0,4)
Altri 9,7 (+1,5)
Conferenza stampa annunciata a sorpresa per domani dall'(ex?) presidente Regione Liguria Giovanni Toti — monitoreremo la situazione per eventuali ripensamenti.
Intanto in Italia, tutti al mare, tutti al mare…