“Non è uno stop ma è un ostacolo. Dobbiamo superare l’ostacolo ma la corsa deve continuare. E’ importante non solo per la città ma c’è anche un discorso geografico: Genova si allarga sul mare. Sono dispiaciuto che in città ci sia qualcuno che rema contro, ma come si dice in gergo alla fine finisce con un remo in testa. Chi rema contro non si merita di essere cittadino di Genova. Noi continueremo a difendere gli interessi della città.” ha dichiarato il Sindaco Marco Bucci a proposito del primo esito negativo della gara della Nuova diga.
Ed eccoli, incuranti del fatto che in un battito di ciglia il mondo intero sia ripiombato nel passato, guerra, pandemia e gli altri cavalieri dell’apocalisse. Eccoli a confermare tutti i pregiudizi possibili con i loro titoli militanti: ieri Il fatto e oggi il Domani: Primo fallimento per il Pnrr.
Ci immaginiamo queste redazioni munite di pallottoliere, con i direttori intenti a compiere riti propiziatori, a fare gli scongiuri. Contro, antropologicamente contro.
Contro un sindaco eletto al primo turno, contro la diga, contro Genova, la Liguria, contro — essendo il progetto uno degli obbiettivi del PNRR nazionale — contro il paese intero.
La campagna di demoralizzazione sulla Gara per la Nuova diga di Genova degli organi di stampa vicini all’opposizione fa da contraltare — come facilmente prevedibile — alla più classica via giudiziaria. La presunta ineleggibilità di Bucci approda oggi in consiglio comunale.
Un altro atteggiamento, o un’altra opposizione è possibile? Certo che lo è, e sarebbe auspicabile.
E invece attendiamo con trepidazione le prossime perle disfattiste di chi, sconfitto, auspica la malora, incurante di stare segando il ramo su cui siamo tutti seduti.
Come fanno certi anziani, invidiosi, che non reggendogli più le ginocchia tirano a bucare il pallone.
Così impariamo a non farli vincere, questi democratici. Ci auguriamo noi che ritrovino il senno prima del 2027. Bucci non si ricandida, se non si presenta nessuno possono farcela a tavolino.
foto Genova meravigliosa