I giochi dei bambini di un tempo non abbisognavano di attrezzature costose, di tecnologie elettroniche, di connessione internet, di rete 5G: nascevano dall’inventiva dei nostri avi, contadini, artigiani, marinai, popolani nel sangue e nello spirito. Erano semplici svaghi all’aria aperta, creati nell’amichevole sfidarsi in continue gare, in cui si confrontavano capacità fisiche, abilità, riflessi.
Quali gli strumenti del gioco?
Quanti di questi giochi restano nella memoria dei nostri nonni? Molti, forse, ma non tutti, alcuni, poiché li hanno divertiti da fanciulli, riemergono teneramente dai ricordi sull’eco di vecchie filastrocche ormai dimenticate altri, i giochi di piazza, da osteria, di campagna, riportano loro l’immagine del ragazzo di un tempo, desideroso di primeggiare fra i compagni, per abilità e forza fisica.
Valter Mereta Presidente Gruppo Città di Genova
Molti dei giochi per fanciulli, stimolanti per competitività, affascinarono anche gli adulti e diedero origine a vere e proprie gare di forza e destrezza, fra persone dalle età più diverse, altri destinati ai “grandi” perché richiedenti maggiore forza fisica, ampi spazi e l’uso di attrezzi considerati “pericolosi”, si diffusero talmente da provocare più volte, l’intervento dei governanti.
Interessante è ripensare, da un punto di vista culturale, i giochi del passato, nati in modo spontaneo, con materiali poveri, di scarto, in un habitat libero, come la strada, dove le regole venivano date dallo stesso giocatore.
L’improvvisazione attivava processi creativi, in cui gli interessi ludici si traducevano in abilità personali.
Chi non ha mai sentito parlare del gioco della “Lippa”? Forse il gioco più antico (tra quelli più volte vietati perché considerato pericoloso), che consiste nel percuotere con un bastone (lungo circa 60 cm) una mazzetta appuntita da entrambi i lati lunga circa 20 cm), in modo di farla saltare in aria e quindi colpirla al volo appena sollevata da terra, con forza, precisione e tempestività, onde lanciarla il più lontano possibile.
Quanti di voi, non hanno mai giocato alle “grette”? Il gioco dei tappi è un gioco praticato dai bambini in età scolare che consiste nell’utilizzo di tappi a corona (nati nel 1982). Da normale tappo a corona per chiusura di bibite si trasforma in bicicletta da corsa completo di ciclista, a volte vestito con i colori della squadra e la foto.
E, con una “bicellata” ovvero con le dita della mano, pollice e indice, unite per un “click” a colpire il “tappo” che deve percorrere senza uscire una pista tracciata col gesso, con curve, ostacoli strettoie, laghetti ecc. E ovviamente arrivare al traguardo della Tappa del Giro d’Italia o del Tour de France.
Il Gruppo Città di Genova ha avuto il privilegio di fondare la Federazione Italiana Giuoco Ciclotappo, www.ciclotappo.it, e con tale nome è appunto attribuito, attualmente la diffusione del gioco in Italia.
Altri giochi sono il “Tiro alla fune”, anch’esso antichissimo, il “Tiro del Ferro di Cavallo” e la “Campana” ovvero il Pampano, un insieme di caselle numerate e disegnate sull’asfalto, dove il giocatore inizia lanciando un sassolino nella casella che deve poi raggiungere saltellando solo con un piede, cercando di non toccare le righe.
Qui le variazioni del gioco sono moltissime e lasciate alla fantasia e all’inventiva dei bambini.
Nel periodo estivo ogni giovedì mattina, tutti i bambini sono invitati a Villa Gruber. È gradita una telefonata di prenotazione, soprattutto per i gruppi.
Cell. 338 379 3131, oppure mail: vamereta@alice.it