“Claudia, vieni a fare un giro tra le rose della Valle Scrivia?” mi chiede qualche giorno fa il mio amico Rosario. Adoro i fiori, il rosa è uno dei miei colori preferiti e sono sempre alla ricerca di cose nuove da scoprire, conoscere, assaggiare. “No” non era una risposta neanche lontanamente immaginabile.
Il legame tra le rose e la Valle Scrivia si perde nel tempo: tutti hanno sempre avuto in giardino qualche arbusto di rosa con cui preparare lo sciroppo dallo splendido color rubino. Una tradizione comune un po’ in tutto il genovesato, dove chi non aveva piante proprie acquistava i petali freschi per preparare lo sciroppo, da diluire in acqua per una rinfrescante bevanda estiva. Ma qui le rose sono diventate un elemento distintivo e caratterizzante del territorio.
Oggi lo sciroppo di Rose della Valle Scrivia è un marchio registrato, grazie anche all’impegno dell’Associazione formata da alcuni produttori, ed è riconosciuto presidio Slow Food, a tutela della naturalità della sua produzione.
Arrivo a Gualdrà, piccola frazione di Savignone; un borghetto silenzioso, dove antiche cascine ed edifici rurali si affiancano a villette più moderne. Qui incontro Angela e Teresio dell’azienda agricola Camporotondo, che mi guideranno tra colori, profumi e sapori antichi. Sono agricoltori e apicoltori, ma l’attività principale è la coltivazione delle rose, che crescono in filari regolari.
Muscosa, Rugosa, Damascena, tutte rose centifolia di varietà antiche, che differiscono tra loro per intensità di colore e profumo. Ed è proprio dall’equilibrata miscelazione di petali diversi che nasce uno sciroppo di rose profumato e dal colore brillante.
La raccolta inizia a metà maggio per proseguire fino ai primi di giugno. La prima a fiorire è la Rosa damascena, esuberante e profumatissima. Le rose vanno raccolte asciutte e i petali lavorati nel più breve tempo possibile, per conservarne intatta la fragranza.
La preparazione dello sciroppo non è un segreto. I petali vengono lasciati in infusione in acqua bollente per 24 ore insieme al succo di limone, poi spremuti a mano per raccogliere il liquido che viene mescolato a caldo con lo zucchero e imbottigliato. Ma ogni famiglia e ogni azienda ha la propria ricetta, il bilanciamento perfetto di ingredienti che assicura armonia di colore e gusto.
Con orgoglio Angela mi racconta che il loro sciroppo è stato scelto, insieme al Gavi Spumante DOCG, per la preparazione di un cocktail battezzato “Rosa Andromeda” presentato in occasione del Festival dello Spazio di Busalla alla presenza degli astronauti Paolo Nespoli e Franco Malerba, quest’ultimo originario di questa zona e promotore del Festival.
Seguo Teresio e Rosario tra i filari, mentre mi spiegano le differenze tra le varie specie: l’intensità del colore, la persistenza del profumo, la consistenza dei petali, la presenza più o meno fitta di piccole spine.
In un attimo mi ritrovo avvolta dalle rose, a raccogliere esplosive corolle, staccandole con un movimento deciso ma delicato, per mantenerle integre. Dopo un po’ le dita sono tutte appiccicose, ma profumatissime e il cestino inizia a riempirsi. Che soddisfazione!
Cosa diventeranno tutte queste corolle? Sciroppo, ma non solo.
I petali freschi tritati si trasformeranno in golosa confettura oppure verranno essiccati al sole, diventando piccoli coriandoli rosa che conserveranno a lungo aroma e profumo. E non dimentichiamo la gelatina, preparata addensando lo sciroppo.
Preparazioni di antica tradizione che oggi vengono riscoperte in chiave gourmet. In abbinamento ai formaggi locali per esaltarne il gusto o aggiunti come ingredienti sfiziosi di tante preparazioni di pasticceria, dai canestrelli agli amaretti, i prodotti della rosa della Valle Scrivia sono sempre più richiesti. Recentemente è nata anche una birra aromatizzata con petali di rosa.
Ogni anno le Rose della Valle Scrivia sono protagoniste assolute della Festa delle Rose che si tiene a Busalla nel secondo fine settimana di giugno.
L’edizione di quest’anno, dall’11 al 12 giugno, festeggerà il ventennale, con la mostra mercato di rose da sciroppo, l’esposizione dei produttori, tanti eventi collaterali e un imperdibile menu dell’Antica Rosa della Valle Scrivia.
Tutte le foto sono di proprietà di Claudia Fiori, ad eccezione dell’essiccatoio gentilmente fornita da Rosario Capponi