Non c’è limite al peggio: questo antico detto calza a pennello sull’operazione di vendita delle quote di Autostrade in mano ai Benetton.
SCHEMA 43 – 43 come il numero delle vittime del crollo del Ponte Morandi, è infatti il nome dato alla società che gestirà le quote societarie dei Benetton.
Queste le parole di Egle Possetti, presidente del Comitato ricordo vittime del Ponte Morandi, appena venuta a conoscenza di una simile vergogna:
“Per promuovere l’Opa su Atlantia, i Benetton e il fondo hanno costituito una newco – Schemaquarantatré, che è interamente controllata da un altro veicolo battezzato Schemaquarantadue. Sembra una barzelletta ma non lo è. Schema 43 è il nome della società che gestirà le quote societarie dei Benetton acquisite con i soldi degli italiani sulla pelle delle nostre famiglie. Siamo schifati, amareggiati e delusi, non resta altro da dire. Ma dove viviamo? Possiamo capire la ratio nella gestione del nome dei veicoli finanziari operativi della famiglia Benetton. Ma un minimo di attenzione, di etica avrebbero dovuto usarla. Invece proprio su questa operazione ci è sembrato di gran cattivo gusto. L’ennesima cattiveria che noi parenti subiamo”.
I Benetton possedevano quote pari al 30%, e “la loro uscita per rifarsi una verginità” non è stata gradita dai parenti delle vittime.
Ricordiamo che il 5 maggio scorso, la holding Atlantia il cui socio di riferimento è la famiglia Benetton, ha concluso la vendita di Autostrade per l’Italia a Cassa Depositi e Prestiti, la società finanziaria controllata per l’83%dal Ministero dell’Economia, per circa 8,2 miliardi di euro.
La famiglia Benetton era stata accusata di negligenze e mancati controlli.