Dopo la sospensione di un lavoratore del reparto TAF2, è stato indetto uno sciopero di otto ore con corteo sino alla Prefettura.
L’azienda ha considerato l’operaio sospeso responsabile di una manovra errata che avrebbe provocato l’incidente del 12 aprile scorso nel reparto di produzione della banda stagnata.
Ma l’rsu non ci sta “E’ inaccettabile che questa azienda riversi i problemi di sicurezza sui lavoratori” fa sapere in una nota mentre il coordinatore Armando Palombo afferma:
“Quel macchinario aveva problemi da tanto tempo che era uno dei 40 punti indicati nella memoria che abbiamo consegnato al Prefetto e in un verbale di riunione sulla sicurezza del 9 dicembre 2021 l’azienda si era impegnata a sostituirlo“.
Alle ore 16 di lunedì lo stesso Prefetto Renato Franceschelli ha convocato il tavolo congiunto con azienda e sindacati sulla sicurezza dopo gli ultimi incidenti, tra cui quello che aveva causato lo stop temporaneo della linea di produzione della banda stagnata in base alle prescrizioni imposte dalla ASL all’azienda. Che adesso incolpa un lavoratore per la caduta di una bobina da 150Kg, con la minaccia che il provvedimento disciplinare possa trasformarsi in licenziamento. Secondo i colleghi, invece, i due incidenti avvenuti a distanza di tre giorni la dicono lunga sullo carenza di manutenzione e sullo stato degli impianti.
Tra le altre cose, dalle prescrizioni della ASL traspare che l’impianto di sollevamento era privo di libretto di omologazione, manuale d’uso e manutenzione, e certificazione. inoltre era anche sprovvisto di marchiatura CE mancante di dispositivi contro lo sgancio accidentale del carico. Come se non bastasse, la posizione di lavoro dell’operaio non garantiva il sicuro movimento della persona.
Il corteo sulla sicurezza marcerà quindi il giorno dopo il Primo maggio, e dall’ex Ilva giungerà direttamente al tavolo della Prefettura.