Dopo due incidenti che soltanto per puro caso non si sono trasformati in tragedia, la ASL ha imposto il “fermo impianto latta” nello stabilimento ex ILVA a Cornigliano.
Due incidenti nell’arco di quattro giorni, e precisamente la rottura di un cavo di una gru e la rottura di un paranco che hanno provocato la caduta di bobine di metallo di alcune tonnellate.
Il fermo imposto dalla ASL 3 per motivi di sicurezza fa riferimento al treno di laminazione a freddo del ciclo latta, il cosiddetto TAF2 che comanda tutto il ciclo della latta dello stabilimento.
Tale fermo è frutto delle ispezioni eseguite subito dopo il secondo incidente, ed è stato deciso per “Fare cessare il pericolo per la sicurezza e la salute dei lavoratori“. E la ripartenza della linea è ovviamente subordinata all’adozione di tali misure.
L’azienda ha fatto sapere di essere in grado di effettuare le riparazioni entro alcuni giorni, così da riaprire l’impianto subito dopo Pasqua. Ha però disposto in cassa integrazione tutto il personale impiegato nel ciclo della banda stagnata, e cioè 180 lavoratori che si vanno a sommare ai 250 già messi in cassa integrazione straordinaria senza l’accordo coi sindacati.
La cassa integrazione non è però la sola nota dolente. Ciò che è molto grave, è l’accusa mossa all’azienda riguardo la mancanza di investimenti e di manutenzione degli impianti. A riprova che la famosa frase di Antonio Gramsci “La storia insegna ma non ha scolari” si ripete purtroppo continuamente. Così che intanto che si mandano a giudizio i 59 imputati del crollo Morandi, e si eseguono concerti e commemorazioni per le 43 vittime, negli stabilimenti genovesi si rischia ogni giorno la vita per gli stessi identici motivi che hanno causato la tragedia del Morandi: il totale menefreghismo nei confronti della manutenzione e quindi della sicurezza delle persone.
Il coordinatore dell’rsu Armando Palombo ha affermato che “I due incidenti la dicono lunga sullo stato di manutenzione degli impianti e sulle condizioni in cui l’azienda tiene il ciclo più importante e strategico dello stabilimento”.
I sindacati nel frattempo hanno compilato una memoria relativa agli incidenti da consegnare al Prefetto, che Palombo ha detto essere molto sensibile e preparato.