Era una notizia che al Parco del Beigua attendevano con trepidazione, dopo la conclusione della visita su campo degli ispettori UNESCO lo scorso ottobre: la conferma nell’elenco dei Geoparchi mondiali UNESCO, uno degli 11 Geoparchi riconosciuti in tutta Italia (nel mondo sono 169). Riconoscimento che fa del Geoparco del Beigua una delle tre punte della squadra UNESCO della Liguria, di cui fanno parte i Palazzi dei Rolli di Genova e Portovenere e le Cinqueterre, entrambi riconosciuti Patrimonio dell’Umanità.
Grazie alla straordinarietà e varietà del suo patrimonio geologico, dal 2005 il comprensorio del Beigua è entrato a far parte delle reti internazionali come Geoparco Europeo e Mondiale, riconosciuto poi dall’UNESCO nel 2015.
Un’estensione di 39.230 ettari che comprende non solo tutta l’area protetta del Parco Naturale Regionale del Beigua, ma anche i dieci territori comunali tra le province di Genova e Savona (Arenzano, Campo Ligure, Cogoleto, una parte di Genova, Masone, Rossiglione, Sassello, Stella, Tiglieto e Varazze).
Ogni quattro anni i Geoparchi UNESCO vengono sottoposti a un’accurata verifica per confermare – o in casi malaugurati sospendere o ritirare – il prestigioso riconoscimento. Una procedura che è caratteristica solo dei Geoparchi e non si applica invece agli altri schemi UNESCO, quali i siti Patrimonio dell’Umanità e le Riserve della Biosfera. Per il Beigua Geopark la missione di rivalidazione, inizialmente pianificata nel 2020, è stata posticipata al 2021 a causa del COVID-19, che ha limitato gli spostamenti degli Ispettori provenienti da Paesi esteri.
Nelle quattro intense giornate di missione gli ispettori hanno potuto conoscere i geositi, la biodiversità, il patrimonio culturale e le tante attività che l’Ente porta avanti per valorizzare e promuovere il Geoparco. Un’attenzione particolare è stata dedicata alla verifica dei documenti ufficiali, dei programmi e degli atti in grado di oggettivare gli impegni assunti dal Beigua.
Un grande impegno che ha coinvolto tutto lo staff del Geoparco e che ha avuto anche un importante sostegno dalle Amministrazioni locali, i cui rappresentati si sono alternati lungo l’itinerario che ha toccato tutte le zone del Beigua, e dai docenti del DISTAV dell’Università di Genova che hanno garantito l’indispensabile supporto scientifico.
«La conferma del riconoscimento di UNESCO Global Geopark è una grande soddisfazione – dice il Presidente del Parco del Beigua Daniele Buschiazzo – Questo risultato è soprattutto merito delle persone che lavorano al Beigua che sono letteralmente insostituibili, ma anche di tutti i Comuni e di chi (imprese, associazioni, scuole) collabora col Parco. Un grazie particolare va al Direttore, Maria Cristina Caprioglio, che in questi anni ha fatto un importante lavoro di consolidamento degli obiettivi del Parco del Beigua. Il poter donare al nostro territorio il simbolo dell’UNESCO è una conquista quotidiana e abbiamo dimostrato di essercelo meritati con le nostre sole forze».
«Prepararsi ad accogliere i due valutatori, scelti da UNESCO in collaborazione con il Global Geoparks Network, è stato un obiettivo sfidante, di alto livello – conferma il Direttore Maria Cristina Caprioglio, alla sua prima esperienza di rivalidazione – L’incontro con gli organi di gestione e con lo staff operativo dell’Ente Parco, le visite sul campo e la verifica di atti e documenti hanno consentito agli esperti di valutare i progressi fatti negli ultimi quattro anni e di fornire commenti costruttivi e spunti di miglioramento in una prospettiva di ampio respiro. “Improve and share” è il messaggio che ci è stato trasmesso, cioè lo stimolo ad agire sempre meglio e a condividere con la rete internazionale dei Geoparchi le buone pratiche sui temi di interesse comune: conservazione del patrimonio geologico, geoturismo e promozione del turismo sostenibile».
Molto apprezzate dai valutatori le tante collaborazioni che negli anni il Parco ha saputo costruire con gli attori del territorio e i progetti di marketing territoriale per la valorizzazione delle filiere agroalimentari e della ricettività.
Ma anche la varietà di proposte di fruizione che durante tutto l’anno arricchiscono il calendario di escursioni e visite guidate per tutta la famiglia.
«Certamente questa riconferma ci dà molta soddisfazione perché premia l’impegno quotidiano con cui, tra tante difficoltà (non ultime le restrizioni legate alla peste suina africana), affianchiamo alla valorizzazione del territorio i progetti di tutela attività del patrimonio di biodiversità, geodiversità – conclude il Direttore Caprioglio – Ma non è un punto di arrivo, ma un importante stimolo a fare sempre meglio, a crescere e a sviluppare nuove progettualità condivise con tutto il territorio».