Barbara Bavastro, responsabile di Wall of Dolls Liguria, invita tutto il pubblico femminile e maschile a prendere parte alle iniziative organizzate da Wall of Dolls in occasione della Festa della Donna e che si terranno a Genova sabato 5 marzo.
Stasera e giovedì 3 marzo, dalle 17.30 alle 18 presso la palestra Vivo4Fit in Piazza Henry Dunant 4 a Genova, è possibile partecipare alle ultime due lezioni per imparare la coreografia che si svolgerà durante il flash mob di sabato 5 marzo alle ore 16.30 in Piazza de Ferrari.
È possibile seguire le lezioni anche online sul canale Instagram di Wall of Dolls.
C’è invece tempo fino al 26 febbraio per partecipare alla seconda edizione del contest fotografico #Il rumore del silenzio rivolto a tutte le donne.
Basta inviare un proprio scatto via mail a wallofdolls.liguria@yahoo.it ricordandosi di aggiungere nome, cognome e numero di telefono. Le dieci vincitrici vedranno i loro scatti esposti nell’ambito della prima mostra ufficiale di Wall of Dolls .
Sabato 5, in occasione della Festa della Donna dell’8 marzo, ci saranno a Genova una serie di iniziative per continuare il discorso da anni avviato da Wall of Dolls per contrastare la violenza sulle donne.
È davvero molto importante partecipare e prendere parte ad un momento che vede coinvolte le donne, i giovani, i politici locali.
Wall of Dolls è un’installazione permanente ideata e voluta da Jo Squillo, nata a Milano e poi declinata in diverse città d’Italia tra cui Genova.
Qui nel 2016 nasce Wall of Dolls ONLUS per volontà e collaborazione di Jo Squillo con la Regione, il Comune e l’Ordine degli Infermieri di Genova OPI.
Nel corso degli anni questa installazione ha suscitato sempre più interesse e ha visto coinvolte sempre più realtà: università, istituzioni, associazioni, servizi, studenti, cittadini. Tutti uniti per un obiettivo comune: dire No alla violenza contro le donne.
Gli eventi in piazza hanno uno scopo trasversale: attraverso l’arte, la musica e lo spettacolo si favorisce un processo di sensibilizzazione, si fa rete.
Si informa sulle prese in carico e si parla a tutta la popolazione, soprattutto ai giovani, perché si utilizza un linguaggio universale e si favorisce una presa di coscienza collettiva.
Per questo è importante partecipare numerosi.
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