La guerra fredda non è mai finita, si è solo trasformata.
Lo scenario politico mondiale degli ultimi settant’anni ha accolto sul proprio palcoscenico élites di leader che non hanno mai perso di vista la politica reale di pesi e contrappesi di potere, nonché di strategie di intelligence vòlte dagli uni contro gli altri.
Perché tutto questo gioco di guerre silenziose? Per potere guadagnarsi l’approvvigionamento di più risorse possibili per il proprio paese e per il prestigio del proprio mandato.
L’Europa è stata confinata, dopo la Seconda Guerra Mondiale, a vivere un ruolo di territorio di interesse tra est e ovest del mondo, perdendo spesso i propri leader, corrotti dalle mani di influenze estere organizzate.
Quello che vediamo oggi accadere in Ucraina, è l’ennesimo conflitto di tali interessi.
Per aggiudicarsi il primato di siti strategici di risorse preziose, ovest ed est del mondo si contendono un valido alleato, quello del paese ucraino, finanziato e armato dagli Stati Uniti e ambìto dalle mire russe.
Tramite il pretesto del conflitto del Donbass, regione dell’Ucraina, dove si combatte una guerra già da molti anni tra fazioni filorusse ed esercito ucraino, il problema rischia a tutt’oggi di scatenarsi in una nuova guerra, anche a causa di un qualsiasi pretesto.
Riporta l’Huffington Post, il 22 di gennaio:
«Nonostante il susseguirsi di contatti e incontri, ultimo in ordine di tempo quello in queste ore tra il Segretario di Stato americano Anthony Blinken e il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov a Ginevra, l’escalation delle tensioni tra Russia e Ucraina delle ultime settimane rischia di sfociare in una guerra.»[1]
Per il presente che viviamo nella nostra Europa, abbiamo bisogno di parteciparvi maggiormente, di viverla e deciderla, per come i nostri genitori la hanno donata a noi. Riuscire a fare gruppo tra cittadini europei è una risposta silenziosa e nel tempo potenzialmente decisiva per il futuro della nostra casa comune.
Non aspettare che siano gli altri a fare scelte per conto nostro, bensì contaminarsi tra le nostre belle culture, credere in una Europa unita, battendosi per essa. Non cedere a svolgere favori per conto di terzi interessati, ma continuare a costruire la cosa pubblica, combattere contro ogni corruzione, continuare a lavorare per una unità civile e territoriale.
Credo che siano tutti ottimi punti di partenza per forgiare una Europa davvero degna di ripugnare ogni guerra.
[1] https://www.huffingtonpost.it/guest/luiss-school-of-government/2022/01/22/news/perche_la_crisi_in_ucraina_adesso_puo_scatenare_una_guerra_in_europa-7552226/