«La speranza siamo noi quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini, quando combattiamo contro tutte le ingiustizie»
Con queste parole, David Sassoli, ultimo presidente del Parlamento Europeo, termina il proprio discorso di augurio delle trascorse festività natalizie. Lascia questo mondo nella giornata di ieri, 11 gennaio 2022, affidandoci una eredità da continuare a colmare, se veramente lo vogliamo: quella di una Europa più unita.
Giornalista fino da giovanissimo, squisitamente colto, diplomatico e altruista, oltre a godere di una profonda sensibilità è ricordato come uomo politico umile e attento ai problemi sociali.
Quei problemi di una Europa unita sulle carte e ancora profondamente divisa nella realtà. Una grande e comune casa geografica, la nostra, affetta dai divari economici, crisi economiche reali e nominali; dalle profonde povertà e ingerenti ricchezze; dagli interessi contrastanti con la pubblica sicurezza e con una equa distribuzione delle risorse e delle imposizioni fiscali per i cittadini.
Il sogno europeo, oltre a essere nato in una storia di sofferenze e guerre, ma anche di volontà e rappresentazione, è ciò che ha portato alla nascita dell’Unione Europea, che «non è un incidente della storia».
Bensì essa incarna le scelte nel tempo dei popoli europei: un insieme di accadimenti voluti e affermati, nel nome di un insieme di valori umani comuni.
Gli impatti scioccanti dei grandi avvenimenti mondiali degli ultimi anni, per quanto gravi e devastanti, non dovrebbero figurare quali scuse per fare finta che l’Europa non esista nelle vite dei cittadini che vi abitano e ne godono o ne dovrebbero godere dei relativi privilegi.
Una area valutaria ottimale, di libera circolazione del capitale e dei lavoratori, come quella europea, garantisce a tutti i propri membri di potere vivere nel pieno del senso democratico.
E, in questa ottica, la contaminazione culturale è protagonista privilegiata della scena contemporanea, laddove in una grande regione del pianeta possono incontrarsi persone di diverse tradizioni e godere del favore umano e antico del dono e dello scambio.
Per una cultura etica, abbiamo bisogno di donne e uomini coraggiosi come David Sassoli, di cavalieri delle stelle, le stesse a ispirare i poeti e gli eroi di ogni tempo.