In queste giornate pre-natalizie, continuano le nostre video interviste a personaggi illustri del panorama ligure e genovese.
Oggi ai nostri microfoni Giampaolo Botta, Direttore Generale di Spediporto – associazione degli spedizionieri e dei trasportatori di Genova – ci ha parlato di un nuovo importante progetto di sviluppo del nostro territorio denominato “Green Logistic Valley”
“Green Logistic Valley”: il futuro di Genova spiegato da Giampaolo Botta, Direttore generale di Spediporto.
D: Quello del Green Logistic Valley è un tema molto delicato e importate per lo sviluppo della nostra città. In che cosa consiste?
R: In questi mesi Spediporto ha lavorato molto, a lungo e duramente per raccogliere intorno a sé il mondo dell’impresa, quello del lavoro e le amministrazioni locali (dal Comune, alla Regione, alle Autorità Portuali) per realizzare un progetto che potrà cambiare la fisionomia del nostro territorio in meglio, portando tecnologia, ecosostenibilità, occupazione e formazione per i giovani nei settori della Blue Economy, dell’IT, e della valorizzazione delle eccellenze gastronomiche locali.
La Green Logistic Valley è un grande progetto di valorizzazione e sviluppo del nostro territorio in ambito internazionale.
D: Nel concreto questo significa che le merci che arrivano nel nostro porto non devono solo entrare e passare, ma piuttosto fermarsi a Genova ed essere smistate dalle nostre aziende e dai nostri lavoratori?
R: Le merci sono uno degli elementi che porterà ricchezza alla Green Logistic Valley, indubbiamente. E se guardiamo il progetto da questo punto di vista, quello che dobbiamo fare è aumentare la nostra capacità di creare occupazione nei settori della tecnologia e della manifattura.
Ma la Green Logistic Valley non è soltanto merci. Così come non è soltanto porto.
La Green Logistic Valley è – soprattutto – infrastrutture, yachting, blue economy, turismo, e information technology.
A Genova, abbiamo eccellenze di rilievo mondiale per quanto riguarda l’IT, l’automation technology, l’intelligenza artificiale, la tecnologia in generale e l’ingegneria. Quello che dobbiamo imparare a fare è “fare sistema” e coinvolgere i nostri grandi “players” (Finmeccanica, Fincantieri, Leonardo, etc…) per portare il brand “Made in Liguria” anche nella tecnologia e nella logistica.
D: Direttore, grazie per la sua spiegazione e per la disponibilità. Prima di concludere, un’ultima domanda: le andrebbe di fare un saluto natalizio ai nostri lettori?
R: Certamente!