Celebrare la festa unisce i popoli dell’umanità, nei loro valori in comune e alimenta la felicità personale.
In un giorno di festa, preludio del Natale, ci prepariamo a viverne le emozioni. È l’insieme delle emozioni a farci godere di questo evento; tornando a casa con le proprie famiglie riunite, oppure da soli, festeggiare risulta un valore importante. L’arte che ci guida verso di esso altro non è che la volontà di concederselo, perché non è facile permettersi di essere felici, ma è ciò di cui abbiamo bisogno.
Una felicità è sempre personale e condividerla la rende ancora più forte.
La recente polemica europea sul Natale fa riflettere sull’importanza delle culture e su come queste sfuggano, per definizione, a una riduzione sistematica in qualsivoglia programma ad hoc di natura politica.
Come riporta Rai News, il 30 novembre:
«La Commissione europea ha annunciato il ritiro delle linee guida sul linguaggio, che hanno provocato critiche e un’alzata di scudi da più parti perché sconsigliavano l’uso di una serie di espressioni consuete, compreso “Buon Natale”. In una dichiarazione, la Commissaria all’Uguaglianza Helena Dalli definisce il documento che contiene tali linee guida “inadeguato allo scopo prefisso” e “non maturo”, nonché sotto gli standard richiesti dalla Commissione.»[1]
Quando celebriamo la festa, dunque, cerchiamo di ravvivare e rafforzare la nostra congiunzione morale ai valori che amiamo.
Quelli che, nel loro insieme, fanno dell’umanità un unico grande popolo, benché composto di persone diverse e dalle molteplici personalità. E proprio ciò che dona forza ai valori umani è la diversità di questi.
A questo proposito, sembra bene artificioso e forzato il tentativo di uniformare un insieme di valori culturali con altri, diversi. Dal momento che la differenza e la diversità non riguardano rapporti di quantità o di qualità, ma semplicemente di relazione.
Evitando di togliere qualcosa a qualche cultura, sarebbe propositivo e antropologicamente funzionale comprendere le culture e i loro valori, preservandole senza alcun bisogno di uniformarle, perché diverse e patrimoni tutte dell’umanità.
Sia anche questa una festa in cui ritrovare la misura verso di sé e la cura verso tutte le cose.
[1] https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Commissione-Ue-salva-il-Buon-Natale-ritirate-le-linee-guida-sul-linguaggio