Tre gocce d’acqua di Valentina D’Urbano è un romanzo di narrativa pubblicato da Mondadori.
Ci sono autrici in grado di scavarti dentro, autrici che non fanno una corsa alla pubblicazione perché pesano ogni parola che imprimono su carta, autrici che lasciano il segno e ti fanno desiderare di ricominciare subito il libro appena concluso da capo per poterne assaporare dei particolari che a una prima lettura potrebbero esserti sfuggiti. Valentina D’Urbano appartiene a questa ristretta categoria. Erano tre anni che non mi approcciavo alla sua scrittura, Isola di neve ha ancora un posto speciale nel mio cuore, e da oggi accanto ci sarà Tre gocce d’acqua.
Come consuetudine i personaggi della D’Urbano fanno dell’imperfezione la loro caratteristica principale, oltre a lei c’è solo un’altra autrice che lo fa e a cui il gioco viene in maniera eccellente Silvia Ciompi. Leggevo questo romanzo e pensavo a quanto queste due autrici così schive e timide avessero in comune, due penne eccezionali che meriterebbero di essere conosciute in tutto il mondo, due anime belle che riversano tutte se stesse in quello che scrivono e sanno come trascinare il lettore dentro la storia senza lasciargli scampo.
Ogni capitolo è stato un colpo inferto al cuore, ogni parola una stilettata impossibile da evitare perché Celeste e Nadir sono puro impeto, non si possono arginare e ci vorrà un libro intero e venticinque anni di vita vissuta sempre in bilico per mettere pace nelle loro teste.
Tre gocce d’acqua scava in profondità e lo fa senza avvisarti, senza chiederti il permesso, in un attimo ti ritrovi sopraffatta dalla sua intensità e non hai più nessuna possibilità di riemergere per prendere un respiro. Celeste e Nadir sono totalizzanti, anche se in realtà non sono niente, sono due estranei che condividono un fratello e finiscono per somigliargli e assomigliarsi. Pietro è il collante tra i due, entrambi lo amano più della loro stessa vita, lo venerano e pendono dalle sue labbra, perché diciamolo Pietro è un ragazzo fantastico.
Di poche cose sono sicura nella vita e una di queste è che Valentina D’Urbano non delude mai, ti fa aspettare anni per una sua pubblicazione perché ogni particolare, ogni piccolo gesto è studiato, misurato, non c’è spazio per l’improvvisazione perché un libro così non si scrive in una manciata di giorni, è frutto di studi approfonditi e analisi, tre personaggi come Celeste, Nadir e Pietro non si caratterizzano in una notte e molte autrici del panorama italiano dovrebbero imparare da lei.
Tre gocce d’acqua è un romanzo che dovete assolutamente leggere per provare almeno una volta nella vita cosa significhi lasciarsi travolgere senza la certezza di uscirne interi.