Salgono a 357 le parti offese che potranno costituirsi parte civile durante il processo per il crollo del Ponte Morandi.
Oltre ai familiari delle vittime, nell’elenco stilato dal giudice dell’udienza preliminare, sono state inserite anche associazioni come l’Adiconsum, l’Adoc, Assoutenti e il Codacons.
L’udienza preliminare inizierà il 15 ottobre, con udienze tre volte a settimana fino a dicembre.
Il giudice deciderà se ammettere tutte le parti che hanno fatto la richiesta.
Nelle oltre 2300 pagine di richieste di rinvio a giudizio per i 59 indagati, oltre alle due società Aspi e Spea, i pm Massimo Terrile e Walter Cotugno, con l’aggiunto Paolo D’Ovidio, illustrano i motivi per cui li ritengono responsabili.
“Dalle indagini svolte e dagli interrogatori espletati – scrivono i magistrati – è risultato che nessuno degli imputati per cui si chiede il rinvio a giudizio ha assunto, durante il periodo della sua carica, iniziative di quel genere esigibili dall’agente modello, in una situazione nella quale qualsiasi motivata segnalazione di criticità e del livello di degrado del viadotto avrebbe determinato l’intervento immediato degli organi pubblici di vigilanza, che avrebbe evitato con certezza l’evento o ne avrebbe comunque limitato l’intensità lesiva”. Le accuse, a vario titolo, sono di omicidio colposo stradale, omicidio colposo, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo doloso, falso, omissione di atti d’ufficio e rimozione dolosa di dispositivi di sicurezza.