Tra i libri di cucina di mia madre, quando ero ancora bambina, circolava un piccolo libercolo, che mi attirava più degli altri per la promessa contenuta nel suo titolo, che se non ricordo male era “Piccoli avanzi, grandi piatti!”.
Credo si trattasse di un opuscolo, offerto a corredo di una nota pentola a pressione, con l’intento di insegnare alle massaie come non sprecare alcunché del cibo avanzato, dando vita a nuove vivande originali e gustosissime.
Il libretto in questione faceva parte della collana “Piccola Biblioteca per la casa”, in un’edizione fuori commercio, firmata da Lisa Biondi, una figura che all’epoca divenne familiare in ogni cucina italiana, ma che non esisteva realmente.
Sull’esempio di una fortunatissima azione di marketing americano risalente agli anni ’20, anche nel nostro Paese, negli anni del boom economico, venne creata questa esperta virtuale che con un approccio rassicurante indirizzava le abitudini alimentari e quindi condizionava gli acquisti degli italiani.
Sulla mia mente infantile invece, ebbe un effetto che oggi giudico oltremodo positivo, in quanto mi accorgo che a seguito di questa lettura, ho sempre cercato di riutilizzare ciò che restava di pranzi e cene importanti con fantasia, evitando di riproporre ai miei familiari degli avanzi tristissimi, anche se ciò ha sempre comportato ulteriori impegni ai fornelli.
Veniamo dunque al punto…
Come ricorderete la scorsa settimana si è svolta la cena del Comitato di Redazione di Liguria.Today, preceduta da un grande aperitivo a base di Spritz.
Immaginate le molte arance biologiche che ho dovuto utilizzare e che in sede di disallestimento del buffet avrei dovuto cestinare. Ma per tutto quanto vi ho raccontato in premessa, non me la sono proprio sentita.
Per cui ho pensato di modificare la ricetta della cosiddetta torta rovesciata di arance, utilizzando le fette di arancia macerate nel mix di Aperol e prosecco, mentre la ricetta originale, prevede semplicemente di farle caramellare in acqua e zucchero.
Per una tortiera di circa di 26 cm di diametro – che va imburrata generosamente e cosparsa di zucchero semolato – occorrono le fette di 3 arance circa, con cui ricoprirne le pareti partendo dal centro.
Dalle scorze delle fette di altre 2 arance si deve ricavarne una dadolata, utilizzando solo la parte esterna, ovvero eliminando tutta la parte bianca, ma tenendo da parte la polpa.
Quindi per l’impasto della torta di arance occorrono i seguenti ingredienti:
- 200 g di farina 00
- 50 g di fecola di patate
- 120 g di zucchero semolato
- ml 200 di succo di arancia (in questo caso ricavato dalla polpa delle fette di arance avanzate)
- g 80 di burro
- 3 uova
- 1 bustina di lievito vanigliato in polvere
- 1 busta di vanillina
- un pizzico di sale
Ecco come si prepara la torta di arance
Dovrete montate i tuorli con lo zucchero sino a renderli spumosi e aggiungere il burro fuso intiepidito. Frullate quindi la polpa delle arance con poca acqua, sino ad ottenerne i 200 ml necessari ed uniteli ai tuorli ed al burro. Inglobate le farine setacciandole, insieme all’aroma di vaniglia.
Unite anche la dadolata di scorza d’arancia.
Montate a neve gli albumi con un pizzico di sale ed uniteli al composto, con movimenti della spatola dal basso verso l’alto. Infine setacciate il lievito ed amalgamate bene il tutto.
Versate nella tortiera ed infornate a 170° per 35 minuti.
Fate la prova dello stecchino per verificare la cottura, prima di sfornare. Capovolgere sul piatto di portata ed ammirate anche l’estetica, oltre ad apprezzarne il profumo squisito della vostra torta!
Un ultimo tocco elegante: se vi fosse avanzato dello Spritz – ne basterebbero 100 ml – mettetelo sul fuoco in un pentolino con 200 g di zucchero, fate sciogliere ed intiepidire il composto con cui dovrete spennellare per bene tutta la superficie della torta.
Otterrete davvero un grande dolce con questo ingrediente di “riciclo”, di sapore sicuramente più particolare e deciso rispetto alla ricetta tradizionale.