giro ad Alassio
Panorama di Alassio

Facciamo un giro ad Alassio, tra collina, mare e santuari

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Tempo di lettura: 2 minuti

Alassio, città (ipoteticamente) fondata da Adelasia figlia dell’imperatore Ottone I di Sassonia, con le spiagge (un tempo, prima delle disastrose mareggiate degli ultimi anni) più ampie, più belle e più fini della Riviera di Ponente. Col suggestivo e animato Budello, con la stazione ferroviaria liberty, col Muretto decorato e firmato dalle celebrità del Novecento…..

Ma anche Alassio di collina, emblema di tutte le città costiere della Liguria. Il mare, poi una sottile striscia di terra con case e caruggi e all’interno campagne, ville, giardini, boschi su colline che a ridosso della città sono “morbide e addomesticate”, ma salendo si fanno man mano più selvatiche, mentre il panorama si allarga verso il mare e la Corsica di fronte, verso le montagne alle spalle.

giro ad Alassio
Vista del Porticciolo di Alassio con l’isola della Gallinara in lontananza

Oggi facciamo un giro ad Alassio, ma nella Alassio “di dietro”.

Quella forse sconosciuta ai turisti mordi-e-fuggi che nei fine settimana affrontano con ammirevole ostinazione le code sulle autostrade per trascorrere qualche ora di sole e di mare nella Perla della Riviera.

Cappelletta dei Caduti del Mare
Cappelletta dei Caduti del Mare

Arriviamo ad Alassio provenendo da Albenga lungo l’Aurelia “panoramica” costiera, lasciamo perdere la più veloce ma anonima Aurelia bis. Subito oltre il porto turistico la cappelletta dei Caduti del Mare è un bel punto di vista verso la Gallinara, a levante, e verso Alassio e Laigueglia, a ponente. Entrando in città si prenda a destra in Via a Solva: il cartello indica “Via Julia Augusta” e “strada panoramica”.

Panoramica ma anche stretta e tortuosa, molto ligure, tra villette e giardini, e c’è anche la Mulattiera per Solva. Quella antica, di quando in Liguria quasi non si sapeva cosa fossero le ruote (e non stiamo parlando del Neolitico Superiore, gli zoccoli dei muli hanno regnato incontrastati sulle nostre strade fino quasi un secolo fa…).

Tutto d’un tratto, sulla destra troviamo la Strada Panoramica Santa Croce.

Santa Croce
Santa Croce

Con quella raggiungiamo la panoramica chiesetta e la ciclovia Alassio. Dalla chiesa inizia il tratto pedonale della Via Julia Augusta, ricco di tabelloni esplicativi storico-naturalistici, che va verso levante con belle viste sino ad Albenga. Poi torniamo indietro sulla strada principale e riprendiamo la salita verso Solva e la sua chiesa della SS. Annunziata, grande tra le casette rurali ben colorate e una bella vista su Alassio. Qui non ci sono molte ville, questo borgo di mezza collina ha un aspetto antico, semplice, non turistico ma veramente “rurale”.

Continuando a salire troviamo un piccolo slargo, U Barcun d’Arasce (Il Balcone di Alassio, per i non poliglotti), che è un simpatico belvedere.

Si prenda a destra sulla strettina Strada Panoramica Solvia-Cavia che sale nelle campagne tra fasce di olivi e affianca la Cascina Santa Chiara con cavalli e caprette. Più in alto il paesaggio cambia e diventa quella boscaglia rada tipica delle alte colline costiere della Riviera. Il paradiso dei ciclisti, ci sono segnavia ovunque.

Poi il nome cambia e diventa Strada Panoramica Vegliasco-Cavia, tra altre casette e altri oliveti. Per chi abita qui, o vi soggiorna da turista, è un modo di vivere Alassio molto interessante; certamente non si è a due passi dalle spiagge e dal Budello ma la vista che si gode è impagabile!!! Specie in inverno, ovviamente, quando l’atmosfera è più limpida e nitida.

Dopo un bivio tra i pini si prenda a sinistra la strada che scende, tralasciando quella che sale col un segnale giallo per i ciclisti. Al bivio successivo si scende ancora a sinistra (dimentichiamoci la locanda sulla destra, nonostante appaia interessante la sua torre antica, chissà che origine ha e che funzione aveva) e siamo a Vegliasco. Un’altra borgata rurale che vale la pena visitare durante il nostro giro ad Alassio.

Intorno a Vegliasco lungo la strada svettano grandi querce annose: il periodo migliore per osservarle è l’inverno, quando sono spoglie di foglie e si può ammirare la meravigliosa struttura dei loro tronchi e dei loro rami.

giro ad Alassio
Santuario di N.S. della Guardia

Proseguendo ancora si arriva a Moglio e subito dopo l’ingresso nel borgo un cartello indica la strada, via Ottone I, che sale verso Testico e il Santuario di N.S. della Guardia, ai 586 metri di quota del Monte Tirasso.

Tappa obbligatoria del nostro giro ad Alassio.

I bivi verso il santuario sono ben segnalati. Sul monte vi era un castrum romano a guardia della sottostante Via Julia Augusta, trasformato in castello militare dal Comune di Albenga e infine nel santuario. Nel 1794 l’ammiraglio inglese Horatio Nelson, scorgendolo dal mare mentre incrociava al largo dell’isola Gallinara, disse che “pareva un’offerta della terra al cielo“. Questo è un riassunto molto riassuntivo e veloce, ma chi raggiunge il sito può trovare esaurienti testi esplicativi sul santuario e la sua storia.

Il Santuario – e ancor più il piazzale-parcheggio sottostante – è un magnifico punto di osservazione sia verso il mare, con Capo Mele in basso e la Corsica (quando si riesce a vederla) all’orizzonte, sia verso le valli interne con le Alpi Liguri innevate sullo sfondo.

Moglio
Moglio

Terminato il giro ad Alassio è il momento di iniziare la discesa per tornare in città. Attraverseremo Moglio, borgo compatto con tetti rossi e casette colorate affacciato su Alassio (ma meno “rurale” di Solva e Vegliasco, qui le costruzioni moderne abbondano) e proseguendo su Via Adelasia ritorneremo infine nel centro della città.

 

Tutte le foto sono di proprietà di Gian Antonio Dall’Aglio
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Info Gianni Dall'Aglio

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Genovese, per ragioni familiari divido (anzi, raddoppio) la mia vita tra Genova e Sanremo. Dopo la laurea in Geologia ho lavorato all’Università di Genova ma da più di vent'anni collaboro con case editrici locali e nazionali come autore di libri, guide, articoli su turismo, storia, arte e scienze; sono Direttore Responsabile del Gazzettino Sampierdarenese, socio del Club per l'UNESCO di Sanremo e delegato regionale del FAI, Fondo Ambiente Italiano. La mia famiglia comprende anche cinque gatti e un numero quasi incommensurabile di alberi di bosco e piante da giardino.

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