Il colore della magia: recensione del romanzo fantasy di Terry Pratchett

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Il colore della magia è un’avventura colorata, originale, decisamente sopra le righe che conquisterà chi è stufo dei soliti fantasy. L’autore ci trasporta in un mondo trainato nello spazio da una tartaruga gigante, popolato da dei, eroi, casse di legno con le gambe e tanto altro.

Scuotivento è forse il mago meno quotato della città di Ankh-Morpork, conosce un solo incantesimo e per ragioni validissime non può nemmeno usarlo così, quando il Patrizio della città gli affida il compito di proteggere il ricco Duefiori, non ha ben chiaro in che guaio si sta cacciando. Duefiori è il primo turista del Mondo Disco, un assicuratore pieno di soldi che ha scelto di recarsi in vacanza proprio ad Ank-Morpork. La verità è che c’è un po’di Duefiori in tutti noi. L’ometto se ne va in giro con la sua bella macchina fotografica alla ricerca di eroi ed eventi caratteristici da immortalare e non faremmo anche noi la stessa cosa se ci ritrovassimo d’improvviso in un mondo fantastico? Una rissa da taverna, un eroe a passeggio per la città, quasi tutto è interessante per Duefiori. Per il povero Scuotivento non sarà affatto facile stare dietro all’incauto turista e impedire che venga derubato o ucciso, specie quando quest’ultimo finirà al centro delle beghe tra l’imperatore e il gran visir, il primo intenzionato a proteggerlo, il secondo pronto ad assoldare un sicario per farlo fuori.
Fin dalle primissime pagine i due protagonisti si ritrovano preda di una girandola di eventi messi in moto niente meno che dagli dei. Una delle cose che ho davvero adorato di questo romanzo è come gli dei giochino, letteralmente, con le vite dei mortali. Il mio preferito, ovviamente, è Morte che se ne va in giro con la sua brava falce e ogni tanto tenta di prendere Scuotivento perdendo sempre il momento propizio per raccogliere la sua anima. Tutto, dall’incontro tra Scuotivento e Duefiori, all’incendio che ha distrutto Ank-Morpork fa parte della partita in corso tra Cieco Io e la Signora e, quando Cieco Io perde la partita, beh è allora che le cose si fanno più interessanti perché un nuovo dio, Fato, prende il suo posto. Cosa succederà ai nostri due sventurati protagonisti se dovesse vincere?

Riuscirà il buon Scuotivento a salvare la pelle e, allo stesso tempo, a proteggere Duefiori? Il rapporto che si crea tra Scuotivento e Duefiori mi è piaciuto molto. All’inizio, il mago non sopporta il turista, che di certo sembra a dir poco sprovveduto, tanto da far perdere la pazienza a chiunque ma poi, pian piano, Duefiori rivelerà lati di sé… sorprendenti che gli permetteranno di mantenere la calma anche nelle situazioni più disparate. Tanto Scuotivento si preoccupa di sfuggire a Morte e di salvare l’amico, tanto quest’ultimo appare quasi inconsapevole dei pericoli che si trovano di fronte dando vita a situazioni molto divertenti.

Il Mondo del Disco è complesso e affascinante potrete incontrarvi draghi immaginari, eroi indomiti, turisti ingenui e maghi che non possono usare la magia e del resto, da un luogo dove la domanda più importante riguarda il sesso di una tartaruga, cosa ci si poteva aspettare? Ebbene sì, non sto scherzando, scoprire il sesso della grande A’Tuin, la tartaruga gigante che scarrozza il Mondo Disco, potrebbe rivelarsi decisivo… ma anche letale. Ogni tanto si ha un po’ la sensazione che la storia salti di palo in frasca presentando personaggi e situazioni che solo dopo diverso tempo si intrecceranno con le vicende di Scuotivento e Duefiori e questo potrebbe essere un po’ straniante per alcuni lettori rendendo difficile seguire le vicende del mago e del turista. A me non ha dato troppo fastidio anche se ammetto che questa lettura è andata un po’ più a rilento rispetto al solito.

Il finale che, per molti, è ritenuto un cliffhanger per me è più un “to be continued” che non obbliga a leggere per forza il secondo volume. È un finale… inaspettato e bizzarro come, del resto, lo sono il Mondo Disco e tutti i suoi abitanti. Penso che proseguirò la lettura di questa saga tanto più che Salani la sta ristampando ma il fatto di non essere costretta a proseguire immediatamente la lettura perché smaniosa di sapere come va a finire per me è decisamente un pregio. Consigliato a tutti i sognatori che si sentono pronti ad affrontare una bizzarra avventura in un mondo sorretto da quattro elefanti appoggiati sul dorso di una tartaruga che vaga nello spazio. Avventura e divertimento sono assicurati.

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