Oggi si va in giro in Valle Stura, nell’entroterra del ponente di Genova, tra borghi che custodiscono testimonianze storiche protoindustriali e offrono ai visitatori curiosi artigianato di qualità, carne a km zero….e altre simpatiche cosette.
Si parte da Voltri (casello di Genova Pra’ sulla A10) e si imbocca la strada che sale al Turchino (via Ovada) per girare a destra nella stretta Via Acquasanta che risale il torrente Leira fino ad Acquasanta, borgata divisa tra i comuni di Genova e di Mele.
Qui ci sono i tipici canestrelli locali, le uniche Terme della Liguria, il Centro di Testimonianza dell’Arte Cartaria (le cartiere furono una importante voce dell’economia di queste zone nei secoli passati) e il Santuario di N.S. dell’Acquasanta dove a metà agosto si radunano le Casacce della Liguria coi loro grandi Cristi pesanti e tintinnanti. Un vero spettacolo di devozione popolare e forza fisica.
Valle Stura: tra prodotti artigianali, santuari e sentieri di montagna
Accanto al Santuario passa il Sentiero Liguria, lungo percorso escursionistico che attraversa tutta la regione da Luni al confine con la Francia.
Si imbocchi poi Via delle Giutte, strada “bucolica e rurale” che sale verso il passo del Turchino offrendo belle viste sull’ardito ponte della ferrovia e sul profilo appuntito della Punta Martin. Solo 1001 metri di quota ma con l’aspetto dell’aspra vetta alpina, rocciosa e panoramica, col torrente che scende ripido in un paesaggio in cui non stupirebbe vedere Tex Willer e Kit Carson a cavallo tra gli alberi e i massi….
Lungo la strada gli scorci alpini si alternano con prati, orti e aziende agrituristiche: sono due paesaggi dell’entroterra genovese a stretto contatto, entrambi veri e sinceri; sul passo del Turchino si incrocia l’Alta Via dei Monti Liguri.
Valle Stura, dove il tempo non dimentica
La strada delle Giutte si immette nella SS456 del Turchino sul versante nord, padano. Breve la discesa verso Masone, antico centro protoindustriale che lavorava il ferro dell’Elba portato qui con le “teorie” di muli.
Il Museo Etnografico e del Ferro “Mario Tubino” racconta questi faticosi tempi passati; e un altro ricordo del passato è l’epigrafe che ricorda “le fiere donne masonesi che addette al trasporto del carbone dai boschi alle fucine, esauste dalle fatiche e mal retribuite… scioperarono il 20 settembre 1642“.
Oggi Masone propone ai suoi ospiti il Centro Visite del Parco del Beigua (Geopark dell’UNESCO), la breve passeggiata che conduce alle antiche chiesette extraurbane del Romitorio e di San Pietro e, un poco fuori paese, la spettacolare Cascata del Serpente che precipita in un laghetto dal magnifico colore blu.
Benvenuti nelle “Valli del Latte”
Lasciamo Masone proseguendo sulla statale in direzione nord accanto al torrente Stura, le cui acque dopo lungo viaggio arriveranno nel Po. Eccoci nelle “Valli del Latte“, dove l’allevamento bovino vanta una tradizione plurisecolare e continua a essere un’importante voce dell’economia del territorio.
Arriviamo a Campo Ligure, antica Campo Freddo, “uno dei Borghi più Belli d’Italia”, con l’elegante centro storico, il Palazzo Spinola dipinto in stile genovese, il turrito Castello Spinola a dominare il paese, l’antico ponte pedonale.
Campo Ligure è la capitale della filigrana, delicata arte di lavorare l’oro e l’argento, come ben raccontato dal suo Museo e dall’annuale mostra estiva.
Sotto Natale si può visitare il grande presepio meccanizzato dell’Oratorio dei SS. Rocco e Sebastiano.
Tutto l’anno poi si può fare un giro nel Giardino di Tugnin, il Parco delle Statue Lignee, complesse opere in legno d’ulivo che rappresentano scene mitologiche, della Divina Commedia e di Pinocchio realizzate dall’artista Gianfranco Timossi.
Procedendo verso nord si raggiunge Rossiglione, che ospita la meravigliosa stranezza del Museo Passatempo:
un museo letteralmente “più unico che raro” che in due sedi distinte custodisce un’esorbitante quantità di oggetti d’uso comune privato e pubblico del XX secolo.
C’è di tutto, dai giradischi ai telefoni a gettone, dalle Lambrette alle figurine Panini, da… a…. Una gioia per i visitatori di una certa età, che ritrovano oggetti e ambientazioni dei tempi della loro infanzia e giovinezza.
E una meraviglia per i “millenials” che scoprono oggetti di cui magari ignorano il nome e non capiscono la funzione, potendo così farsi un’idea di come vivevano i loro genitori e nonni quand’erano giovani.
Valle Stura: meraviglie da scoprire e riscoprire
Lasciando Rossiglione si abbandoni la strada statale (peraltro attualmente chiusa causa frana pochi chilometri a nord). Tralasciando il bivio per Tiglieto, si salga lungo la stretta Via Panoramica Ciazze, lungo la quale si possono ammirare le belle mucche da carne e da latte allevate su questi pascoli di collina.
Si giri a destra poi verso Costa d’Ovada e raggiunto il crinale appare la Grande Panchina azzurra del Big Bench Community Project. Un’iniziativa no profit che da un’idea dei designer americani (naturalizzati piemontesi) Chris e Catherin Bangle sostiene le comunità locali e le eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano queste installazioni fuori scala.
Dalla Grande Panchina si entra in Piemonte per scendere verso Ovada, cittadina di aspetto genovese, stante la sua fedeltà plurisecolare alla Repubblica di San Giorgio, e imboccare la A26 per tornare a casa.