È stata riaperta ieri la Radura della Memoria, l’area inaugurata il 14 agosto scorso sotto il Ponte San Giorgio in ricordo delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi.
La radura era stata aperta per la commemorazione delle vittime del Morandi ma era stata poi richiusa per consentire ulteriori lavori.
Alcuni degli interventi riguardavano la pavimentazione dell’area che ora presenta un sistema di agglomerato cementizio ad alta capacità drenante, in modo da formare una superficie solida e calpestatile, percorribile con mezzi per disabili.
La Radura della Memoria è il primo tassello del Parco del Polcevera e da maggio, Covid-19 permettendo, dovrebbe ospitare vari eventi tra cui raduni per percorsi ciclistici e passeggiate, outdoor education, manifestazioni.
Uno spazio dedicato alla cittadinanza, alle scuole e ai cittadini.
Ma, soprattutto, un luogo della memoria condivisa con i parenti delle vittime.
Il sindaco della città, Marco Bucci ha così commentato l’apertura dell’area: “La Radura della Memoria è un luogo simbolico che, in attesa di poter realizzare il Memoriale dedicato alle vittime del crollo di ponte Morandi, ricorda a tutti noi quanto è accaduto il 14 agosto 2018. Questo spazio, però, è anche simbolo di rinascita e nuove aree a disposizione per il quartiere. È anche un primo risarcimento per i quartieri di Certosa e del Campasso che più di altri hanno subito i problemi legati alla chiusura del viadotto, prima, e i lavori per la demolizione e la ricostruzione, poi”
“Guardiamo avanti ma non dimentichiamo quello che è stato. Tutto ciò che stiamo facendo per questo spazio, così come per il futuro Parco del Ponte, è frutto anche del continuo confronto con i familiari delle vittime” ha concluso il sindaco.
“Questo luogo non è solo un parco. – ha dichiarato invece il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – Non è solo una parte di una promessa che avevamo fatto e che procede verso la sua concretizzazione, ma un luogo della memoria, un luogo restituito alla città, e in particolare al quartiere che più di ogni altro ha subito la ferita del 14 agosto 2018. Oggi siamo qui per stringerci, ancora una volta, ai parenti delle vittime, nell’attesa che possano finalmente conoscere la verità e avere giustizia per i loro cari”.