Tempo di lettura: < 1 minutoChi era Emily Dickinson? Di questa immensa poetessa abbiamo un’unica fotografia di quando aveva 16 anni… Magra pallida, occhi scuri come la pece. Accanto a lei un libro.
Questa immagine ce la dona così, per l’eternità.
Emily è silenzio, è una mollica di pane per richiamare i merli, è selvatica, spontanea, sgualcita. È una casa d’infanzia, l’odore della cera del parquet, è un luogo, anzi sono molti luoghi che ha abitato e a loro volta hanno abitato lei.
Raccoglie tra le pagine esemplari di fiori e piante con una maniacale cura dettata da una preoccupazione estetica e come le sue piante anche lei trascorre gli inverni tra le pagine di un libro.
Le stagioni procedono come sogni delicati dai quali risvegliarsi solo per un istante. Emily tra quadrati da aggiungere alle trapunte, pane caldo da preparare, poesie scarabocchiate su un sacchetto di farina. Emily tra perdite reali ed immaginate, parole intrise di fantasie scalpitanti, finché la poesia arriva più potente che mai e deflagra la realtà per raccontarla e mai per raccontarsi.
Carne, sangue ed inchiostro.
“Le città di carta” di Dominique Fortier è un viaggio incredibilmente poetico nella vita di Emily; grazie all’autrice ogni piccolo dettaglio assume un significato. Questa vita racchiusa in se stessa ma sospesa e piena nel contempo, senza strappi, senza traumi, un’interiorità solida che basta a nutrirla.
Il suo cuore è carbone bruciato e neve delicata, fragilità e potenza; un ritratto meraviglioso ed imperdibile per tutti coloro che desiderano approfondire questa figura incantata: la poetessa Emily Dickinson.
Barbara Aversa _Mi trovate su IG come @missparklingbooks